di Redazione
LOCRI – Il coordinatore provinciale del sindacato UIL-PA Giustizia Paolo Neri ha scritto al prefetto di Reggio Calabria (e, per conoscenza, al presidente della Corte d’Appello e al Procuratore Generale di Reggio Calabria, al presidente del tribunale e al Procuratore della Repubblica di Locri e, sempre per conoscenza, al segretario nazionale della sua sigla sindacale), per denunciare i ritardi accumulati nella costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia a Locri.
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La lettera del sindacato rappresentativo dei lavoratori della giustizia (in questo caso, in primis del tribunale di Locri), si apre ricordando che “La realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia in Locri ha subìto da qualche tempo un’interruzione dei lavori, allontanando il rimedio alla condizione d’inadeguatezza in cui versa l’edilizia giudiziaria. Infatti, dopo un periodo di normalità operativa, che faceva ben sperare circa un veloce andamento dei lavori di costruzione, si è passati ad un’empasse dall’incerto futuro”.
Il coordinatore provinciale della UilPA-Giustizia Paolo Neri ha proseguito la lettera scrivendo che “Questa organizzazione sindacale ha intrapreso, sin dal 1990, una battaglia civile e doverosa per la realizzazione dell’importante struttura giudiziaria, attraverso l’impegno e la tenacia dei propri dirigenti sindacali del circondario di Locri in raccordo con il Coordinamento Nazionale”.
Quindi, si fa esplicito riferimento a due date specifiche: “Orbene – prosegue la lettera indirizzata al prefetto Sammartino – a seguito degli incontri avvenuti con l’allora Prefetto di Reggio Calabria in data 01/08/2008 e 25/01/2011, e delle numerose iniziative avviate nel tempo a sostegno dell’importante opera, l’Ufficio Territoriale del Governo, con nota prot. N° 5079 del 25/01/2012 comunicò al Coordinamento Nazionale UIL-PA–Giustizia, presso il Ministero della Giustizia, la consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria per il 15/02/2012. La notizia del raggiungimento del concreto traguardo – continua la nota – suscitò grande soddisfazione in tutti gli ambienti cittadini, e soprattutto tra gli operatori del settore Giustizia”.
Ma non fu un entusiasmo suffragato dai fatti. Perché come spiega la lettera “Purtroppo, la fase di blocco che in atto si registra non stimola fiducia e sicurezza nei cittadini, i quali, dopo il declassamento dell’ospedale civile, hanno un ulteriore elemento di lamentela poiché il processo di riequilibrio delle carenze infrastrutturali del comprensorio di Locri subisce un’incomprensibile battuta d’arresto. Pertanto – conclude la lettera – al fine di conoscere le odierne difficoltà che impediscono la ripresa dei lavori e quanto può essere rimosso per dare un esercizio dell’attività giudiziaria più efficace ed efficiente, si chiede un urgente incontro”.