di Gianluca Albanese (foto Enzo Lacopo)
SIDERNO – Lo dicevano anche Battisti e Mogol ai tempi del loro fortunato sodalizio artistico: uno scoglio non può arginare il mare. Lo scoglio, nella fattispecie, è rappresentato dal più che vile gesto del furto della corona della statua di Maria Santissima di Portosalvo, patrona di Siderno; il mare è quello della solidarietà espressa da un foltissimo gruppo di associazioni che costituisce da sempre il vero valore aggiunto di una comunità cittadina che dell’operosità ha sempre fatto il proprio tratto distintivo.
Proprio così, in tempi come questi in cui la città più popolosa ed economicamente sviluppata del comprensorio locrideo è priva di un’amministrazione comunale democraticamente eletta, e si ha la sensazione diffusa di vivere stretti nella duplice morsa di una ‘ndrangheta sempre più potente dal punto di vista economico e militare (e che, alla luce delle ultime operazioni di polizia, mostra come sia riuscita a “colonizzare” anche città importanti del Canada) da una parte e uno Stato che applica leggi che permettono di buttare il bambino insieme all’acqua sporca, sciogliendo in maniera indiscriminata i consigli comunali per infiltrazioni mafiose, siano essi espressione di maggioranze consiliari di centrodestra o di centrosinistra, la forza di questa città sono ancora una volta le associazioni che, superato il momento di comprensibile indignazione per il gesto subito da un’intera comunità, si sono messe subito all’opera per garantire un più che dignitoso programma di eventi estivi che costituiranno altresì l’occasione per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione di nuove corone.
Come dire…lo scoglio non può arginare il mare. E Siderno, come sua antica tradizione, non si limita a piangersi addosso e a lamentarsi sui social network, ma si rimbocca le maniche ed è subito pronta a ripartire.
Evviva.
Del resto, che il tessuto associativo così forte, resistente alle asperità e alle difficoltà amministrative fosse la marcia in più di un’intera comunità cittadina, si era visto in tante iniziative di solidarietà e passione civile, dalle primissime raccolte fondi pro terremotati di Amatrice alla pulizia della spiaggia e delle ville comunali, che hanno visto la partecipazione di numerosissime associazioni e gruppi spontanei di cittadini.
Insomma, con buona pace delle Cassandre e dei disfattisti, Siderno è più viva che mai e lotta insieme ai suoi cittadini.
Se ne tenga conto quando fra qualche mese sarà chiamata a eleggere, di nuovo, le proprie istituzioni comunali. Chi andrà a candidarsi dovrà tenere conto della forza delle associazioni cittadine e della capacità di reazione di una comunità che attraverso i propri sodalizi ha dimostrato di sapere fare grandi cose, non ultima la riqualificazione di zone periferiche, trasformate in piazze e luoghi di aggregazione curate direttamente dai cittadini, riuniti in comitati e associazioni.
Uno spirito comunitario, quello espresso dai Sidernesi, che è difficile cogliere altrove da queste parti. E che ha contagiato anche chi ha scelto Siderno come propria residenza pur non essendo nato qui. Come l’appuntato scelto della Guardia di Finanza Domenico Leandri, membro della segreteria del coordinamento delle associazioni ed estensore della nota stampa che abbiamo pubblicato poc’anzi.
Insomma, Siderno è più viva che mai. Nonostante tutto e nonostante tutti. E se si riparte dalla consapevolezza del proprio spirito comunitario, il futuro non potrà che essere migliore.
Ad maiora.
“Coppia aperta quasi spalancata” il 17 maggio a Caulonia per la rassegna del CTM
La XXXI Stagione Teatrale della Locride propone uno spettacolo ironico e coinvolgente di Redazione CAULONIA - Nuovo imperdibile appuntamento con...