di Francesca Cusumano
LOCRI- Un confronto costruttivo, così può essere concepito l’incontro intercorso questa mattina a Catanzaro, tra il sindaco di Locri Giovanni Calabrese accompagnato dal segretario segretario generale Scuglia, e alcuni vertici del Dipartimento Regionale del Lavoro, quali il dott. Antonio Nicola De Marco e l’assessore al ramo Carlo Guccione.
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Naturalmente, al vaglio del tavolo del Dipartimento Lavoro a Palazzo Alemanni, la questione Lsu/Lpu: da 11 giorni i lavoratori, hanno avviato una serie di sit-in scaturiti (come più volte riportato dalla nostra testata), in primis dalla mancata adesione dell’Ente al bando interministeriale dell’8 ottobre 2014 per la contrattualizzazione dei precari per un anno e poi, per la sospensione dell’utilizzo degli stessi in virtù dell’interruzione della convenzione stipulata con la Regione Calabria. Da settimane, una serie di polemiche tra Amministrazione e sindacati ha preso il sopravvento.
Il vero problema, come ribadito questo pomeriggio dal primo cittadino ai lavoratori e al rappresentante sindacale della Cgil Sebastiano Marando, non riguarda il predissesto per il quale è prevista la deroga dal Decreto Interministeriale, ma la situazione di eccedenza di personale che comporta il divieto assoluto di qualsiasi assunzione <<Il Comune di Locri è l’unico Comune della Calabria- ha dichiarato Calabrese– che ha rispettato i parametri di legge, dichiarando l’eccedenza di personale in pianta organica, avviando il prepensionamento di 15 persone e accompagnando alla pensione altri 17. I Decreti Ministeriali sulla contrattualizzazione hanno previsto delle deroghe solo per gli Enti in condizioni di predissesto e dissesto e non per quelli con eccedenza di personale>>.
Problematica quest’ultima, rilevata nell’incontro odierno con carte alla mano, anche dal dirigente De Marco che ha garantito che tra stasera e domani la Regione Calabria porrà un quesito al Ministero della Funzione Pubblica, per verificare se l’Ente anche in condizioni di eccedenza di personale, può ricontrattualizzare i lavoratori, con risorse a carico unicamente della Regione, senza incidere in alcun modo sul bilancio comunale <<Nel caso in cui- ha sottolineato Calabrese-dovesse arrivare un parere positivo dalla competente Funzione Pubblica e in un successivo passaggio, dalla competente Commissione di Stabilità del Ministero dell’Interno, per la verifica degli atti al quale il Comune di Locri è sottoposto per lo stato di predissesto, è ovvio che l’Amministrazione farà le opportune valutazioni con le relative contrattualizzazioni, fermo restando che il Comune non è in grado di poter stabilizzare. Le contrattualizzazioni inoltre, non possono essere effettuate senza valutare il percorso di ogni lavoratore all’interno di un Ente. Lavoratori che, come confermato anche in Regione, dovranno svolgere la loro attività secondo progetti originali (quelli del 1998), rispettando le indicazioni politiche e amministrative dell’Ente. Bisogna essere responsabili, responsabilità che è mancata nel corso degli anni, senza dimenticare anche la superficialità da parte dell’organo politico che non ha saputo valutare la situazione. Oggi siamo davanti a un bivio: ripristinare queste verità, consentire ai lavoratori di prestare il loro servizio con serietà, rinnovando la convenzione con la Regione Calabria secondo le reali esigenze dell’Ente. Non possiamo procedere diversamente. Nessuno ha mai detto di no alla rimodulazione dei progetti al fine di utilizzare i lavoratori assegnati al Comune di Locri, secondo le reali esigenze dell’Ente. I precari sono state vittime di una parte politica, soprattutto di alcuni sindacati che hanno fatto invasione di campo, anzichè tutelare questi lavoratori, e schierandosi al fianco di chi non vuole il bene della Città e che per anni, l’ha amministrata male, con risultati sotto gli occhi di tutti. Oggi i sindacati sono stati i fiancheggiatori di questi personaggi, questo è inaccettabile. Dovrebbero fare politica senza utilizzare il disagio che vivono i lavoratori. In tanti anni di precariato, i sindacati non si sono mai preoccupati di dare un futuro a queste persone. E nel 2009 quando ho fatto parte dell’Amministrazione Macrì, con Sainato assessore, abbiamo creato le condizioni per dare stabilità a ben 43 persone, persone qualificate e formate. Oggi abbiamo un apparato burocratico che non è in grado ancora, di dare risposte efficaci e efficienti a questa Città. L’azione amministrativa di un Ente allo stato attuale, si misura su principi di efficacia e efficienza. Noi siamo ancora ad un livello molto basso, per cui occorre lavorare se intendiamo dare un futuro alla cittadina. Un futuro che dipende non solo dal sindaco ma anche dal funzionamento dell’apparato burocratico>>.
A proposito di sindacati, i botta e risposta tra sindaco e Marando, hanno tenuto banco anche questo pomeriggio: Marando ha infatti accusato Calabrese, del provvedimento di sospensione attuato per i 15 Lsu/Lpu <<Poteva sospendere la convenzione- ha reclamato- ma non i lavoratori. I lavoratori sono a spesa della Regione e non del Comune. Quindici padri di famiglia ai quali è stato tolto il pane dalla bocca>>.
Si apre quindi un possibile spiraglio per i lavoratori, non appena la Regione Calabria invierà al primo cittadino una nota che formalizzerà il rinnovo della convenzione con l’Ente così da reintegrarli, in attesa poi di conoscere quanto disposto dal Ministero della Funzione Pubblica sull’eventuale contrattualizzazione.