(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- “L’apporto dell’ufficio Servizi Sociali, del volontariato, delle associazioni e delle Caritas parrocchiali per determinare una“rete” di sostegno che riesca ad individuare le situazioni di disagio e difficoltà presenti nella comunità e che si faccia carico delle situazioni, sostenendo le famiglie e le persone nei momenti più difficili ricercandone insieme le soluzioni possibili, come la distribuzione di beni di prima necessità (cibo, vestiti, etc..) e la reale garanzia del diritto allo studio per i figli dei meno abbienti”.
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E’questo sostanzialmente il contenuto della proposta che ieri pomeriggio, in sede di civico consesso, il gruppo “Impegno e Trasparenza Pd” ha trasmesso al presidente del consiglio comunale e al primo cittadino Giovanni Calabrese.
Ieri, è stata la consigliera Gozzi a sottoporre dettagliatamente all’attenzione di tutti i componenti del consiglio, quali potrebbero essere le soluzioni percorribili contro il fenomeno del disagio sociale e le procedure per metterle in atto; in particolare, si è fatto riferimento al cosiddetto FEAD (Fondo di Aiuto Europeo agli Indigenti) approvato dal Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea l’11 Marzo 2014; un Fondo che dispone di un budget pari a 3,8 miliardi di euro ai prezzi correnti per il periodo 2014-2020, mirato a fornire ai poveri “un aiuto più ampio del semplice anche se fondamentale, aiuto alimentare già precedentemente fornito dall’UE attraverso il PEAD (Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti)”.
La consigliera di opposizione ha così fornito dei dati alquanto interessanti<<L’Italia-ha rimarcato- potrà spendere i 670 milioni di euro di risorse comunitarie provenienti dal FEAD, alle quali vanno aggiunti 118 milioni di euro di co-finanziamento nazionale. Il Programma Operativo fornisce dati veramente preoccupanti sui tassi di povertà in Italia. Ed individua quattro priorità di intervento: povertà alimentare; deprivazione in ambito scolastico; deprivazione alimentare ed educativa e povertà abitativa. il PO prevede interventi per sostenere gli studenti in situazioni di deprivazione materiale attraverso la distribuzione di materiale scolastico. I destinatari sono gli studenti appartenenti ai nuclei familiari beneficiari della misura nazionale “Sostegno per l’Inclusione Attiva” (SIA) o in situazione equivalente, che frequentano la scuola primaria o secondaria, individuati dai Servizi sociali dei Comuni o degli Ambiti Territoriali che svolgono il ruolo di Organizzazioni partner. Il materiale scolastico sarà selezionato individualmente da ciascun destinatario, attraverso l’acquisto online sulla base dell’attribuzione di un credito.Il fornitore del materiale scolastico effettuerà la consegna del materiale scelto dai destinatari presso i locali delle Organizzazioni partner, che li consegneranno ai destinatari direttamente o tramite altre Organizzazioni partner (scuole o organizzazioni non profit). Per questa misura sono previste risorse per 150 milioni di euro. In quest’ambito, il PO prevede una specifica misura finalizzata a rafforzare i servizi per la refezione scolastica e le attività socio educative pomeridiane (queste ultime, da realizzarsi nell’ambito del PON “Istruzione”). La stretta complementarietà tra il PON “Per la scuola” e il PO FEAD, sarà finalizzato a concorrere alla riduzione della dispersione scolastica.Destinatari delle azioni,saranno gli studenti che vivono in aree territoriali socialmente ed economicamente svantaggiate. Il ruolo di Organizzazioni partner verrà svolto dalle Scuole o dalle relative Amministrazioni locali – beneficiarie nell’ambito del PON Istruzione di progetti per le attività pomeridiane, i cui progetti per l’offerta dei pasti saranno stati selezionati dall’ Autorità di Gestione del Programma Operativo.Per questa misura sono previste risorse per 77 milioni di euro>>.
Considerando però, l’ingente crisi economica che interessa di fatto molti comuni calabresi e che non consente di applicare pienamente i servizi del welfare municipale, a detta del gruppo consiliare di minoranza, efficaci risulterebbero azioni destinate all’implementazione dell’Ufficio Servizi Sociali e ad una maggiore informazione e formazione per favorire una migliore fruibilità dei servizi dinanzi al disagio familiare, se non altro perchè la famiglia merita un’attenzione particolare da parte della Pubblica Amministrazione, così da renderla destinataria “di azioni dirette alla integrazione dei suoi componenti nel tessuto sociale e lavorativo anzichè un mero soggetto passivo di fruizione”.
Soluzioni per le quali il Comune, potrebbe tentare di alleviare la condizione di disagio sociale.
E allora, risposte concrete e non promesse disattese, è quello che “Impegno e Trasparenza Pd” auspica possa ricevere in tempi brevi dall’Ente comunale.