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Home Sport

GENTE IN ASPROMONTE Presentato il programma di escursioni del 2018

14 Gennaio 2018
in Sport
Tempo stimato: 12 min per leggerlo
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R. & P.

Benvenuti cari soci, benvenuti amici della montagna e di Gente in Aspromonte, benvenuti gentili Sandro Casile e Peppe Romeo, presidenti del GEA e del CAI Sezione Reggio-Aspromonte, e benvenuto gentile Sergio Tralongo, Direttore Ente parco Nazionale dell’Aspromonte.

Un particolare abbraccio agli amici soci di The Greenstone Associazione Escursionistica Peloritana, che camminano con noi e con i quali noi camminiamo ormai da tempo, condividendo molteplici esperienze, e agli amici soci del GEA e del CAI, a quelli presenti e a quelli cui arriverà spero questo nostro messaggio, soci che l’anno scorso abbiamo o ripreso a conoscere, a frequentare sul campo, a seguire, con sano interesse e con tanta curiosità reciproca. Un cenno lo faccio subito infatti a quella piovosa ma entusiasmante prima edizione della Giornata dell’Amicizia trascorsa insieme a novembre tra Passo Salice e Passo Scaluni, un primo evento “ufficiale”, che spero dia il via ad una frequentazione escursionistica spontanea e vicendevole, perché crediamo fermamente, come abbiamo scritto sul programma per presentare la seconda edizione di questa importante Giornata, questo tipo di contaminazione, e solo questo, sia di certo un valore aggiunto per la nostra terra.

Un abbraccio di benvenuto, vero, al Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino, e un sincero ringraziamento per essere qui con noi, perché la sua presenza ci onora, perché lo seguiamo nelle attività e nei traguardi raggiunti dall’Ente Parco, e perché comprendiamo e apprezziamo l’impronta che con grande caparbia, determinazione e grandi sacrifici ha donato al nostro Aspromonte, coinvolgendo e dando fiducia alla base, ai giovani e ai soggetti che lo popolano e ci lavorano, e che in tal modo hanno riscoperto di amare la propria terra e, anche perché gratificati dall’esser parte di un progetto, oggi danno di più e sono diventati protagonisti attivi della salvaguardia e crescita della aree del Parco. Grazie Presidente.

Prima di entrare nel vivo della descrizione delle attività selezionate per il prossimo anno, mi soffermo ancora un attimo sulle persone che fanno la nostra associazione, che sempre di più, in particolare lo scorso anno con nuove iniziative e metodi di comunicazione diretti, da socio a socio, senza necessariamente passare dall’apparato organizzativo diciamo di vertice, si sono scambiate informazioni, si sono aiutate, hanno segnalato iniziative culturali sul territorio, hanno fatto gruppo in modo più capillare ed esteso rispetto al passato, facendo in modo che Gente in Aspromonte possa descriversi oggi come un vero e proprio organismo vivente, pieno di linfa vitale che scorre in tutte le direzioni.

Per introdurre il tema di quest’anno, non posso far altro che riferirmi alle parole che il nostro Presidente Totò Pellegrino ha usato nella sua pagina, perché ancora una volta si sono rivelate vere, sincere e coinvolgenti. Vi leggo testualmente le prime righe della sua introduzione al Programma escursionistico 2018, invitandovi a leggere tutti i contenuti di questo opuscolo, elaborati con tantissimo impegno, disponibilità e serietà di soci infaticabili, contenuti impreziositi dalle foto scattate e selezionate con cura dai nostri soci esperti. La prima parte dell’introduzione di Totò:

Ho sempre ricercato nella mia vita la libertà che dà la montagna, non quella ad uso e consumo dei turisti, ma quella vera; credo di aver percorso tanta parte di essa, quella che dà l’ebbrezza della libertà appunto. Ad un certo punto però, il rapporto con la montagna si fa memoria, ricordo, è allora il momento di prendere la distanza da essa, per non farti logorare dalla passione, ma anche in questo caso devi sempre saper utilizzare una certa moderazione, per evitare di tradirla.

Dove inizia e dove finisce la montagna?

Con gli occhi sempre rivolti in alto bisogna camminare, esplorare, ascoltare, riconoscere, apprezzare, scegliere i luoghi, trovare le vie sui crinali per raggiungere le cime, per poi ridiscendere attraverso i sentieri più idonei, al fine di raggiungere posti sempre sorprendenti. La montagna è quella che ti prende e che non ti lascia più, che ti ama se la ami, che non ti tradisce mai con la sua bellezza sempre a tua disposizione, desidera rispetto e delicatezza e non vuole essere violata e sfregiata.

Come posso ora io descrivere il pettine dell’Aspromonte? Perché abbiamo usato questa definizione?

Da un punto di vista pratico potrebbe sembrare anche semplice e ci provo.

Da definizione, il crinale, in geografia, è quella linea immaginaria che unisce tutti i punti di maggior altezza di un rilievo montuoso e che funge da spartiacque tra un versante e l’altro del rilievo montuoso stesso. Dalla nostra vetta di Montalto, quindi, come denti di un pettine, parte verso opposte direzioni quest’ossatura che dai rilievi interni, sospesa su vallate e fiumare, porta, nel caso dell’Aspromonte, alla costa sui tre lati rivolti al blu del mare.

Ma quello che ho detto fin ora, anche adattabile a qualsiasi montagna che non sia il nostro Aspromonte, e che può essere anche schematizzato su un bel plastico o su un grafico 3D, non riesce a trasmettere l’aspetto più essenziale, più nascosto, più suggestivo e commovente, quell’aspetto che si può solo percepire se ci si sofferma sospesi tra terra e cielo su questi denti affilati: è questa la parte più difficile da rendere!

Su questo plastico 3D dovremmo aggiungere i colori, le stagioni, i profumi, i panorami a 360° e tutto quello che si vive in escursione, ma saremmo ancora a zero.

L’anima vera del nostro pettine aspromontano sta nel violento, intenso coesistere e continuo stridere e lottare di vette, crinali spogli e pareti nude e scoscese, strette gole, spaccature, vasti e maestosi altipiani e letti ciottolosi di fiumare dormienti. Il tutto in divenire, perché l’Aspromonte è vivo, si muove, è il frutto di un continuo sprofondare di parti e innalzarsi di altre, e per questi motivi è di tale interesse geologico tanto ottenere la candidatura per l’inserimento nella lista dei Global Geopark UNESCO.

E con l’aspetto geologico siamo ancora ai primi passi per descrivere l’Aspromonte osservandolo dai crinali. Quest’ossatura ne ha definito la storia e la cultura, le tradizioni e le attività produttive, le migrazioni e l’incontro di diverse religioni, di popolazioni sia indigene che provenienti da altri territori, i sacrifici e le difficoltà quotidiane di queste genti, le loro vittorie e le loro sconfitte, e oggi come nel passato, i sentieri che ci portano sui crinali sono vivi e determinano le azioni quotidiane delle genti che popolano questi luoghi.

Leggo ancora dall’introduzione che troverete nell’opuscolo:

Le linee dei crinali aspromontani hanno isolato e custodito per secoli, come uno scrigno, un’antichissima civiltà tradizionale di boscaioli, bovari, taglialegna e carbonai; un mondo magico, custode di emozioni semplici e genuine legate ai ritmi della vita e all’eterno ritorno delle stagioni. Nonostante le trasformazioni avvenute ed ancora in atto, lungo tali crinali è possibile ancora cogliere gli ultimi bagliori di una natura viva e mutevole, eppure sempre uguale a se stessa; è possibile compiere un viaggio inatteso in un angolo di mondo geografico e spirituale in continuo divenire, che è ancora lì per noi ma che potrebbe presto scomparire, capace di imprimere una profonda impronta interiore, suscitando attimi di gioia e commozione che costituiranno un bagaglio interiore ed una riserva esistenziale indimenticabili.

E’ proprio sui crinali che il territorio sa concedersi e saziarci, consente di svelare l’essenza delle cose e di comprendere le loro intime e reciproche relazioni, armonizzando il naturale con l’umano; così come è maestro nel custodire i suoi segreti, celandoli nella quiete ombrosa di boschi secolari.

I crinali aspromontani rappresentano i denti del pettine del maestoso telaio del Tempo che ha tessuto e continua sempre a tessere la storia geologica ed umana del nostro Aspromonte. E’ infatti seguendo le linee dei crinali che si raggiunge l’anima e l’essenza di questa nostra complessa, contraddittoria, meravigliosa montagna in tutte le sue sfaccettature geologiche, naturalistiche ed antropiche.

Lungo i crinali è possibile cogliere lo Spirito, la Materia, gli spasmi del nostro Aspromonte; l’aggrovigliarsi della Natura e dei suoi elementi; il vivo tormento, il dramma compositivo di una Natura che pare sopita e tuttavia è pronta a rigenerarsi violenta.

Nella storia le vie di alta quota sono state luogo di transito di elezione fin dalle epoche più remote; testimoni del passaggio, dello scontrarsi e amalgamarsi di genti, lingue e fedi diverse. Accolsero profughi e perseguitati; rappresentarono rapide vie di fuga di briganti che cercavano riparo tra i boschi e le montagne; furono antichi sentieri di transumanza, storiche vie commerciali e testimoni di secolari fatiche dell’ascesa tra le pietre e le spine, componente essenziale dell’esistenza di generazioni di pastori e contadini. Scriveva Domenico Raso : “ Ad Africo Vecchio li chiamavano “spilapiedi” per la loro esperita e pronunciata pendenza. La natura ha fornito le capre di idonei zoccoli. I pastori aspromontani dovettero imitarle inventando calzature opportune, le zampitte o “calandrelle”. In Aspromonte sono ormai quasi dappertutto sentieri di ombre di antenati, lungo la cresta dei crinali che in cento posti, sullo Jonio e sul Tirreno, discendono gradatamente verso le marine occultati dagli elceti e dai castagni. Le popolazioni pregreche chiamarono i sentieri di capra “porte dei pastori”>.

 

Il Programma delle attività per il 2018, si è intuito, è ricco di nuovi itinerari e luoghi da scoprire. I crinali rappresentano il luogo privilegiato dal quale osservare e vivere il nostro Aspromonte.

Difficile si è rivelata la selezione delle escursioni da inserire nel programma, perché tanti erano i sentieri meritevoli di essere percorsi. Siamo arrivati a definire le 34 escursioni proposte puntando come di consuetudine alla volontà di coprire e premiare tutti i versanti visitando mete più famose e conosciute, altre meno frequentate ma altrettanto belle e suggestive. Abbiamo puntato alla possibilità di realizzare circuiti ad anello piuttosto che in linea, a favorire la partecipazione delle famiglie con giovanissimi con l’inserimento di qualche sentiero più semplice.

Le uscite saranno di circa 10 km ciascuna, sempre tra i 1000 e i 2000 metri di quota, con dislivelli compresi tra 200 e 700 metri e durata compresa tra le 5 e le 7 ore. Percorreremo complessivamente più di 400 km di montagne impervie, boschi stupendi e valloni selvaggi.

Avremo la Seconda Edizione della Giornata dell’Amicizia, domenica 23 settembre – con tutte le associazioni escursionistiche storiche della provincia di Reggio nostre sorelle di avventura.

Avremo un fuori sede di tre giorni sull’Appennino Paolano, e ci metteremo nelle mani delle Associazioni affiliate FIE della provincia di Cosenza che ci accompagneranno alla scoperta del loro territorio. Una due giorni sull’Etna, sul Sentiero delle Ginestre, aderendo al programma escursionistico di The Greenstone. E tra le escursioni cito la classica notturna ai Piani Tabaccari, madre di tutte le notturne fin ora proposte, la “Si viaggia in corriera” escursione in linea con l’ausilio di un pulmann per la logistica, e almeno un evento legato al pane di grano jermanu, servito a tutti gli escursionisti caldo e condito semplicemente con buon olio e aromi. Infine Domenica 13 maggio la Giornata della Memoria … per non dimenticare i nostri amici che non sono più con noi e che di certo camminano più in alto

Siamo al lavoro per due fuori programma, che verranno realizzati se si raggiungerà un congruo numero di partecipanti, in estate escursionistico sulle Alpi e in primavera culturale in Grecia, per questo secondo è già stato pubblicato il programma sul sito e sono arrivate le prime adesioni. E di certo proporremo qualche escursione fuori programma in agosto per gli appassionati dell’acqua dolce.

Tutto quanto esposto stasera, un paio di pagine interessantissime che introducono il programma, una splendida pagina scritta per noi dal Presidente Bombino, la descrizione delle escursioni, foto, mappe e consigli. Tutto questo sull’Opuscolo che presentiamo stasera e che troverete anche sul sito www.genteinaspromonte.it, che offre tra l’altro le raccolte delle immagini più belle di tutti gli anni di attività e tanto altro.

Concludo attingendo ancora dal libretto:

Immagina montagne alte, dai fianchi ricoperti da boschi fitti di abeti e faggi.

Immagina che dalle sue cime si domini uno spazio immenso: la grande pianura, con le sue città lontane e, in fondo, il mare.

Immagina piccoli laghi blu incastonati fra boschi e pareti rocciose.

Immagina di essere un pellegrino che quelle montagne deve attraversare, se vuole arrivare fino a Roma.

Immagina di essere un brigante che quelle montagne deve conoscere come le sue tasche, se in mezzo a loro si deve nascondere.

Stai immaginando il grande Aspromonte.

Ma ora smetti di fantasticare: vieni a vederlo. “Gente in Aspromonte” ti porta a conoscerlo.

Il nostro invito è rivolto a tutti, ai soci di Gente in Aspromonte e a coloro che hanno aderito alle altre associazioni escursionistiche, come a tutti coloro che decideranno di aderire ad una delle associazioni escursionistiche del nostro territorio: camminiamo insieme, manteniamo aperte le nostre porte e le nostre menti, e, quando liberi da altri impegni, beneficiamo con libertà delle tante iniziative proposte da tutti noi che amiamo e viviamo con rispetto la montagna. Per star bene bisogna circondarsi di bellezza: tuffiamoci nella bellezza, circondiamoci della bellezza del grande Aspromonte.

Relatrice Elvira Romeo – Vicepresidente di Gente in Aspromonte

 

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