E’ UNA MANIFESTAZIONE ANACRONISTICA CHE OFFENDE L’ETICA E METTE A RISCHIO LA SALUTE PUBBLICA. CHIEDIAMO AL COMUNE DI ANNULLARE L’EVENTO. I CAVALLI SONO ESSERI SENZIENTI, NON SONO CIBO.
R. & P.
FIRENZE – IHP (Italian Horse Protection, la prima associazione italiana per la tutela degli equidi) esprime la propria ferma condanna per la nuova edizione della Sagra della carne di cavallo, prevista per il 17 e 18 maggio a Corato (BA), e chiede al Comune di annullare una manifestazione che offende la sensibilità collettiva e mette a rischio anche la salute pubblica.
“Quella di Corato non è una semplice ‘sagra di paese’, ma un tentativo di normalizzare e persino celebrare una pratica – il consumo di carne equina – che la stragrande maggioranza degli italiani rifiuta eticamente. È un insulto alla cultura del rispetto verso gli animali, e in particolare verso i cavalli, che di certo nel 2025 non possono essere considerati un alimento”, dichiara Sonny Richichi, presidente di IHP.
I cavalli sono animali d’affezione, eppure la legislazione italiana ancora li considera animali da reddito, consentendone la macellazione e l’immissione sul mercato alimentare. Si tratta di una contraddizione etica e normativa che IHP denuncia da anni, chiedendo una riforma che riconosca definitivamente lo status di animale d’affezione per i cavalli, escludendoli dalla catena alimentare.
Dietro la retorica folkloristica di sagre come quella di Corato si nasconde un sistema opaco e pericoloso: numerose inchieste giornalistiche e giudiziarie hanno documentato la mancanza di tracciabilità delle carni equine, la presenza di residui farmacologici utilizzati in ambito sportivo e l’arrivo nei mattatoi di cavalli provenienti dal mondo dell’ippica e degli sport equestri, in violazione di ogni principio di benessere animale e sicurezza alimentare.
“Oltre a rappresentare un atto moralmente inaccettabile, il consumo di carne di cavallo espone i cittadini a rischi sanitari concreti, come dimostrano le indagini su sostanze vietate o non controllate presenti nelle carni. È inammissibile che una pubblica amministrazione sostenga un evento che promuove tali pratiche”, prosegue Richichi.
L’anno scorso, di fronte alle legittime proteste di cittadini e associazioni, il sindaco di Corato scelse di rispondere con toni sarcastici, dichiarando pubblicamente che avrebbe organizzato “un convegno sulla cultura vegana”. Un’ironia fuori luogo, che rivela un preoccupante disprezzo verso una scelta etica ormai diffusa e rispettabile.
“Un sindaco non dovrebbe mai deridere chi promuove empatia, compassione e civiltà. Il crescente numero di persone che scelgono di non cibarsi di animali merita rispetto, non dileggio. Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere morale di ascoltare, non di schernire. Il vero progresso culturale si misura anche da questo”, aggiunge Richichi. “IHP continuerà la sua battaglia per la tutela dei cavalli e degli altri equidi, chiedendo con forza che vengano esclusi definitivamente dalla catena alimentare e riconosciuti per quello che sono: esseri senzienti, non merci.
IHP invita i cittadini italiani a esprimere il proprio dissenso scrivendo al Comune di Corato e chiedendo la cancellazione della sagra. È un dovere civile opporsi a pratiche che offendono la dignità animale e l’intelligenza umana.
Contatti del Comune di Corato: