R. & P.
Caro Peppino,
apprendo da un articolo di giornale le tue decisioni sul prosieguo della tua attività politica e sulla restituzione delle tue tessere di partito.
Innanzitutto sono lieto di poter avere tue notizie dopo che, da febbraio, quando avevi partecipato all’ultimo incontro svolto in presenza nel nostro Circolo senza manifestare disagi ma anzi prendendo parte ad una discussione molto viva e costruttiva, avevi improvvisamente chiuso i rapporti con tutti, apparentemente senza motivo e lasciandoci pensare a un tuo momento di difficoltà personale che abbiamo tutti cercato di rispettare.
Sensibilità, non disinteresse.
Leggo però accuse molto gravi nei confronti non solo miei, ma di tutti i ragazzi del Circolo.
Quindi è fondamentale che io faccia, ancora una volta, chiarezza almeno in relazione a quello che ci riguarda.
E inizio proprio dai passaggi conclusivi della tua appassionata Catilinaria, ovvero ANPI, nomine e nuova segreteria del circolo.
Lo dico senza giri di parole, in modo che tu possa avere dei punti fermi nelle tue future riflessioni: i GD non sono coinvolti nello strutturare sedi locali dell’ANPI o altre realtà associative.
Per quanto riguarda le nomine, l’Assemblea Metropolitana aveva deciso di accogliere un esponente del Circolo di cui fai parte e si è deciso di individuare un nome che simboleggiasse il nostro impegno e che avesse un minimo di esperienza delle vicende di partito, quindi era abbastanza scontato che il tuo nome fosse tra quelli presi in considerazione, nonostante con modestia avessi detto che “avresti rifiutato” anche perché fuori sede (forse hai dimenticato questo passaggio nella tua nota).
In ogni caso le valutazioni sono state fatte con meritocrazia e con il massimo rispetto delle opinioni e delle determinazioni di tutti, te compreso.
E come dici tu abbiamo anche fatto ricorso alle videoconferenze e ai sondaggi (resi disponibili per ben più del tempo che indichi) per favorire la più ampia partecipazione.
Forse non eri a Bologna ma in Alaska e ti era sfuggito che ci trovavamo in piena emergenza pandemica quindi riunirci di persona rappresentava un rischio, soprattutto per alcuni di noi che convivono con persone fragili.
Sottolineo che, ad oggi, nessun dirigente ha ricevuto lamentele di un tuo poco coinvolgimento.
Anzi, io stesso ho sempre provveduto a inviarti notifiche, link e quanto necessario in modo diretto proprio per renderti partecipe.
È importante dire la verità al pubblico, è sempre illuminante.
Sulle modalità di voto ai congressi e di partecipazione a distanza nel PD, non posso certamente decidere io ma mi impegnerò a far presente la possibilità a chi di competenza.
Relativamente alla nuova segreteria, mi stupisce dover ricordare proprio a te che in qualità di affezionato amico sei custode di molte mie confidenze, della mia decisione di farmi da parte che avevo palesato negli ultimi mesi.
E che ho reso fattiva dopo averla preannunciata in un’intervista di poche settimane fa.
Capisco comunque la tua confusione:come è stato necessario precisare e come già regolamenti e precedenti recenti hanno mostrato, è subentrato il vicesegretario che ha prontamente proposto all’approvazione dell’assemblea la composizione di un’esecutivo.
Questo, dalla nota, non si capisce facilmente.
Miglioreranno.
Ho voluto rispettare l’autonomia dei ragazzi evitando intromissioni, ma immagino che come me si siano trovati in difficoltà avendo tu deciso, non so quanto spontaneamente, di renderti irreperibile e, per tua stessa ammissione, di “non voler parlare di affari di circolo”, salvo poi contattare qualche nuovo arrivato per, secondo quanto ci è stato raccontato, dissuaderlo dal partecipare.
Per quanto riguarda infine la tua radiointervista, confermo che era autorizzata (anche questa in videochiamata) e che la posizione del circolo era di forte critica al poco coinvolgimento dei giovani nella politica calabrese, ma come ben sai “est modus in rebus” e le parole hanno un peso che, molto spesso, voi giovanissimi faticate a dosare.
Un errore? Forse, ma i giovani possono e devono sbagliare, motivo per cui non soltanto non era necessario “difenderti” da nemici e giudizi invisibili, ma anzi ti era stato proposto di occuparti direttamente dei rapporti con la minoranza consiliare.
Perché credo che chi sbaglia debba ripartire e subito piuttosto che essere biasimato.
E in ogni caso le responsabilità gravano sul segretario che infatti le ha assunte senza esitazione.
È, a mio parere, uno sbaglio anche la tua decisione di restituire le tessere e di esternare invettive senza aver prima manifestato il tuo disagio a delle persone che non sono soltanto compagni di partito, ma anche affezionati amici che ti hanno sempre stimato e apprezzato indipendentemente dalle chiacchiere di chi dubita della tua spontaneità e autonomia.
Dubbi che, permettimi di dirlo dopo queste esternazioni in piena fase congressuale, iniziano a farsi strada anche in me.
Magari mi sbaglierò, in fondo sono giovane anch’io.
In ogni caso far parte della comunità dei Giovani Democratici a Locri vuol dire essere parte di una realtà autonoma dove i disagi si comunicano e si affrontano, dove sbagliare è ammesso, dove discutere insieme è preferito alle invettive a mezzo stampa.
Se tutto quello che dici è vero, cosa ti ha impedito di parlarne con tutti noi?
Delle due, l’una:o ci sono situazioni personali che offuscano la tua memoria o questa uscita incongrua non è totalmente spontanea.
Nessuno intende escluderti e io aspetto ancora di ascoltare dal vivo le tue valutazioni.
Lanciare una pietra e scappare, semplicemente, non è da te.
E in questa fase lascia ampio spazio alle chiacchiere dei maligni.
Con stima e affetto
Domenico Chianese