di Domenico Mittica
LOCRI – Meglio Albertini e Bertolaso (poi si sono ritirati loro) come candidati a sindaco del centrodestra a Milano e Roma che qualche anonimo assessore (uscente) di terza generazione. Orlando a Palermo non promuove eredi dopo venticinque anni da primo cittadino. Bassolino a Napoli è già in campo (come venticinque anni fa).
Meglio le vecchie Province che le Città Metropolitane, le Unità sanitarie locali che le Aziende sanitarie provinciali. Meglio la burocrazia ante Riforma Bassanini rispetto allo strapotere che i funzionari pubblici hanno adesso. Meglio il finanziamento pubblico dei partiti (con le sue falle) che le strane operazioni di commercialisti legati alla Ditta.
Meglio una politica che “usciva” da una scuola rispetto a una che si è ritrovata sul campo senza esperienza. Dopo quello che sembra un inno (e forse lo è) alla Prima o alla… seconda Repubblica e il fallimento della politica “contro qualcuno”, si può pensare a una politica che prenda “le misure” ai problemi, sapendo che per risolverli necessitano visione, tempi, personalità?
È difficile ma ineludibile!
La confusione non si dirada: un importante ex sindacalista, Marco Bentivogli della Cisl, fa una “chiamata alle armi” sul tema del riformismo e si dimentica di invitare i socialisti che il tema lo hanno elaborato, sugli immigrati e l’Europa si conviene che aveva visto bene Craxi a temerne, circa la capacità di gestire il problema, su Maastricht, che avrebbe cambiato le nostre vite, De Michelis era stato antesignano, sul giustizialismo sopravveniente con Mani Pulite, i socialisti non sono riusciti a convincere il sistema a “usare” l’antidoto del garantismo.
Attenzione a dare il giusto peso a un cantante in Tv e al Recovery Plan. Rischiamo, se non sapremo gestire la ripresa, di fare altri trenta anni di errori.
Ma nemmeno la nostalgia di un partito che non c’è più, di una politica che non c’è più, si prestano a dare un contributo.
Facciamo un’azione forte tutti quelli che non intendiamo perderci sul discorso dello sgretolamento della Locride, piuttosto adoperiamoci, decisi, per una sua ricompattazione, per farci ascoltare dalla Carfagna e da Draghi nel Piano di rilancio del Sud.
L’alta velocità ferroviaria è dall’altro lato, qui c’è la Statale 106 da riammodernare. La Sanità e i servizi in genere sono di gran lunga sbilanciati sulla città capoluogo. Se non ci stanno obiettivi non c’è lavoro. Infatti, cosa diciamo sul Ponte sullo Stretto? Se si costruisce servirà tanto lavoro per farlo.