di Enzo Romeo
Poche sere fa, a Reggio, in una piazza Duomo gremita, il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, vice capogruppo alla Camera dei Deputati e coordinatore regionale in Calabria degli azzurri, ha lanciato una sorta di sfida, annunciando la disponibilità a candidarsi alla carica di sindaco di Reggio Calabria nella prossima tornata elettorale del 2026.
Considerando la situazione istituzionale, il livello di carriera politica raggiunto dallo stimato dirigente forzista, mi viene difficile pensare che lo stesso abbia dato priorità a Reggio. Lo dico con estrema sincerità, considerando che l’Onorevole Cannizzaro, che ama Reggio senza alcuna ombra di dubbio, sa anche che l’impegno di una candidatura alla guida della città metropolitana impone percorsi molto rigorosi. Non solo, è evidente che la scelta di un candidato, secondo Cannizzaro, deve esser totalmente condivisa, non calata dall’alto e generata nello stesso contesto reggino.
E’ ovvio che il deputato, ove capisse che in alternativa a lui non ci sarà una proposta adeguata, trarrà le conclusioni e si metterà a disposizione.
Resto, pero’, sono ancora convinto che la sua sortita abbia avuto una finalità strategica netta e, beninteso, lecita. Secondo me è stato un richiamo ad un’assunzione di responsabilità verso altri soggetti candidabili.
Insomma con coraggio, e anticipando i tempi, il coordinatore regionale azzurro ha voluto mettere la faccia e si è messo in attesa. Dubito tuttavia, potrei essere clamorosamente smentito, che sarà lui il candidato a sindaco. Dovremo attendere qualche mese e avremo la risposta.
Non dimentichiamo, comunque, che fino a poche settimane, vigeva l’ordine tassativo di schermare ogni indiscrezione sulla figura di potenziali candidati a sindaco del centrodestra. Per essere chiari, il dik tat era evidente: non bisogna farsi scappare nemmeno una virgola all’esterno del partito. Il perché di questa decisione probabilmente e da individuarsi nella necessità o di non bruciare candidature forti o di lavorare con serenità alla individuazione di una candidatura consona a quelle che sono le ambizioni di Forza Italia e, naturalmente, del centrodestra. Quello che sembra emergere, potrei anche in questo caso sbagliarmi, e che c’è una sorta di leadership degli Azzurri rispetto agli altri partiti e, quindi, ecco spiegato il motivo che ha indotto Cannizzaro ad anticipare le mosse. Resto, però, ancora dell’idea che quella del deputato forzista sia stata una chiara e intelligente manovra politica, affinché venissero individuate altre figure degne di rappresentare una città complessa, ma anche prestigiosa come Reggio Calabria.













