di Miki Maio* (ph. Civitassolis.org)
Caro Direttore, in riferimento all’articolo pubblicato il 7 Gennaio sulla testata giornalistica Lente Locale da Lei diretta e dal titolo “Locri. Civitas Solis verso l’assegnazione del Centro Giovanile Cura ut Valeas”, mi corre il dovere di precisare e chiarire il contenuto delle dichiarazioni a me attribuite nel corpo dell’articolo a sua firma.
Alla dichiarazione del dott. Mollace circa l’intendimento di Civitas Solis di chiedere formalmente l’assegnazione del centro di aggregazione giovanile, è seguita dallo stesso la dichiarazione rivolta direttamente al dott. Muscolo, presente in sala, affermando che l’associazione avrebbe vigilato sul corretto iter volto all’utilizzo del centro.
Il mio disappunto, rilevato anche da alcuni dei presenti, mi ha indotto a prendere la parola per confermare che l’attività dell’Amministrazione Calabrese si è sempre distinta per l’osservanza dei principi di legalità e trasparenza e che quanto affermato dal dott. Mollace, è apparso, almeno al sottoscritto, come affermazione fuori luogo e di tanto ho dato contezza allo stesso dopo la conferenza stampa. Ho precisato nel mio intervento che, istituita la commissione consiliare speciale, per unanime determinazione consiliare, l’attività e le finalità di essa sono rivolte esclusivamente a rendere il più celermente fruibile alla comunità il bene pubblico.
Personalmente, ho ribadito durante la conferenza, come l’Associazione abbia tutte le carte in regola per il perseguimento degli obiettivi sottesi alle finalità del finanziamento utilizzato alla ristrutturazione del centro.
Ho auspicato quindi, per tali ragioni, che l’Associazione Civitas Solis, o altra avente la medesima capacità in termini di risorse umane e di esperienza ultra-ventennale, potesse realmente e concretamente operare per la gestione del centro.
Non riconosco come mie frasi o circostanze diverse che possano indurre il lettore del suo articolo ad attribuire a me presunti impegni, personali o addirittura in nome e per conto dell’Amministrazione circa l’assegnazione del Centro Giovanile a Civitas Solis. Non è, invero, mia prerogativa istituzionale e, se mi è consentito, quanto da Lei riportato svilirebbe le prerogative di altri organismi istituzionali, quali la stessa Commissione Consiliare Speciale ed il Consiglio Comunale.
Queste le mie precisazioni per dovere di chiarezza ai lettori e tutti i cittadini.
Con stima,
Locri lì, 08.01.2017
Miki Maio
*: Presidente del Consiglio Comunale Città di Locri
Fin qui il contenuto integrale della dichiarazione “integrativa” inviata via e-mail dal presidente Maio – al quale ricambiamo i sensi della nostra stima – alla nostra redazione nella tarda serata di ieri. Come tale – dichiarazione integrativa, appunto, non “precisazione”- va denominata. Nell’articolo a cui fa riferimento e, che per comodità dei nostri lettori riportiamo in calce a queste righe, infatti, non c’è alcun riferimento a quelli che Maio definisce «presunti impegni, personali o addirittura in nome e per conto dell’Amministrazione circa l’assegnazione del Centro Giovanile a Civitas Solis».
Il presidente del comunale di Locri, infatti, presente al tavolo dei relatori della conferenza stampa e autodefinitosi “amico da sempre di Civitas Solis” ha soltanto, dopo aver ricostruito la vicenda dell’iter amministrativo necessario ad assegnare il centro di aggregazione giovanile, espresso una propria valutazione personale sull’operato di Civitas Solis, riconoscendole il possesso dei requisiti necessari per ottenere l’assegnazione del centro di aggregazione giovanile, anche, come espressamente chiesto dallo stesso Mollace, direttore di Civitas Solis, e riportato nel nostro articolo, in coabitazione con altre realtà associative locali, aggiungendo testualmente «Non vedo altre strade che l’assegnazione a Civitas Solis del centro di aggregazione giovanile», senza specificare se in maniera esclusiva o condivisa. Una sua personalissima e rispettabilissima opinione e visione, dunque. Sulla quale nessuno, almeno pubblicamente, ha avuto nulla da eccepire.
Poi, lo sanno anche i bambini che gli immobili destinati per legge al perseguimento di finalità sociali non si assegnano nel corso di una conferenza stampa o per volere di una singola figura istituzionale, ma attraverso i modi e le forme previste.
E allora, non vediamo il senso della pur gradita dichiarazione inviataci dal presidente del consiglio comunale di Locri, al quale, se ci è consentito, potremmo suggerire un metodo infallibile per evitare di non riconoscere, a posteriori e dopo una trentina di ore dalla pubblicazione dell’articolo in questione, frasi pronunciate nel corso di una riunione aperta al pubblico: basta non dirle! Specie se davanti ad una platea composta da decine di persone che le hanno sentite e hanno attribuito alle stesse il medesimo significato riportato nel nostro articolo.
Gianluca Albanese
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