R. & P.
In attesa di conoscere, sia pure sommariamente, i contenuti dell’incontro con le altre forze politiche con le quali stiamo interloquendo, vorrei introdurre un paio di temi che, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, faranno parte dei nostri impegni. Il primo tema riguarda il Governo del territorio la sua regolamentazione attraverso gli strumenti Urbanistici. Ho avuto una breve, ma intensa ed affascinante esperienza come Assessore all’ Urbanistica ed alla Unione dei Comuni, nel mio Comune, Marina di Gioiosa Ionica. Esperienza bruscamente interrotta da un intervento a gamba tesa dello Stato attraverso il prefetto di Reggio Calabria. Tuttavia, sia pure breve, il periodo di attività amministrativa, aveva prodotto risultati molto importanti per il mio territorio. In primo luogo era sorta l’Unione dei Comuni della Valle del Torbido. Nuova articolazione che avrebbe consentito a sei Comuni di mettere insieme le scarsissime risorse umane e materiali, e costruire servizi condivisi che individualmente, nessuno degli Enti è più in grado di garantire se non in condizioni totalmente inadeguate con costi ormai insopportabili, visti anche i continui tagli che lo Stato ha operato sui trasferimenti agli Enti Locali, insieme alla legislazione sulla stesura dei bilanci che impediscono, materialmente, qualunque possibilità di Governo per i Comuni, in particolare i Comuni Calabresi. La Legge Del Rio, sul riassetto degli Enti Locali, aveva introdotto importanti novità che incentivavano questi percorsi, insieme a norme assolutamente anacronistiche come la nascita delle Città Metropolitane e per la nostra realtà, il mostro giuridico amministrativo, della Città Metropolitana di Reggio Calabria. La L.R. Urbanistica, fortemente voluta dall’ex Assessore Regionale, Prof. Rossi, aveva portato la legislazione della Regione Calabria ad essere, una volta tanto, molto più avanzata di quella di Regioni molto più blasonate, come per esempio la Regione Emilia e Romagna, che aveva fatto numerosi passi indietro sulla difesa dei territori dalla aggressione della speculazione edilizia. L’introduzione di premialità per i Comuni che, nei loro PSC, introducevano il principio del “consumo di suolo zero”, andava decisamente in questa direzione. Anche un nuovo strumento Urbanistico, come il “Contratto di Costa e di Fiumara”, in un territorio come quello calabrese, con le sue caratteristiche orografiche, permette l’adozione di un sistema di regole in cui i criteri di pubblica utilità, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in maniera paritaria nella ricerca di soluzioni efficaci per la salvaguardia del bacino idrografico;La Carta Nazionale dei Contratti di Fiume fornisce una base concettuale comune su scala nazionale volta al contenimento del degrado eco paesaggistico, alla riqualificazione dei corpi idrici corsi d’acqua e dei territori dei bacini idrografici; Il Contratto Integrato della Locride (Fiume/Costa), tra i primi esperimenti e primo nelle forma integrata (fiume/costa) si inseriva in un contesto normativo e legislativo che ratificava i principi della Convenzione europea sul paesaggioI contratti di Costa e di Fiume”… concorrono alla definizione ed all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree…..”Strumenti non calati dall’alto, ma assunti in maniera libera e partecipata, da tutti gli attori (EE.LL, associazioni ambientaliste , forze sociali, imprese, ecc) presenti in un dato territorio. Il secondo tema sul quale vorrei spendere qualche parola è quello ormai ampiamente percorso della politica sanitaria, nella consapevolezza che per affrontarlo adeguatamente, bisogna avere la capacità di uscire dagli schemi imposti a livello mediatico. Citerò solo alcuni capitoli meritevoli di attenzione e di elaborazione. La prima questione che merita l’attenzione del nuovo Governo della Regione Calabria, è il ripristino della Democrazia Costituzionale che cancelli questa vergognosa stagione di commissariamento in cui al massimo delle incompetenze ha corrisposto un potere spropositato al di fuori di ogni controllo democratico. Una condizione che vede, nella figura dei prefetti (figura non contemplata in nessuno degli articoli della Costituzione della Repubblica Italiana) il ritorno a schemi di potere creati dal regime fascista e che si ritenevano scomparsi con l’approvazione della Carta Costituzionale. – Criteri di distribuzione del Fondo Sanitario Nazionale alle Regioni. Chi li ha decisi? Abbiamo avuto voce come Regioni Meridionali? Evidentemente no.Livelli Essenziali di Assistenza. Chi li ha decisi? Abbiamo avuto voce come Regioni meridionali? Evidentemente no?Prevenzione e tutela dell’ambiente Screening di patologie tipo : tumori del seno, del polmone, del grosso intestino. La diagnostica precoce consente l’abbattimento dei costi, prima di tutto umani e poi finanziari ed economici legati al tardivo riconoscimento di simili patologie. Telemedicina. Proprio oggi è passata una normativa di legge che ne definisce le linee guida.In merito a questo tema, cogliendo l’invito che è stato rivolto a tutti noi di presentarci, invito chi fosse interessato, a dare uno sguardo al sito www.jimuel.org, così mi presento.Formazione del personale sanitarioAssetto della rete ospedalieraFine del finanziamento restrittivo della Sanità pubblica considerato che l’unico modo per uscire dal disastro finanziario e investire in risorse umane, prima di tutto e materiali. Con l’obiettivo di invertire la rotta della mobilità passiva che fa felici gli istituti Lombardi, Veneti, Piemontesi, ecc., e che insieme al furto con scasso che si pratica nella distribuzione del FSN, rende impossibile l’uscita del Servizio Sanitario della nostra Regione, dallo stato di profonda crisi nel quale si trova Lungi da me l’idea di avere, con questo schematico elenco, trattato in maniera esaustiva queste materie. L’essere trattati come una colonia da spremere e tenere rigorosamente in condizione di sottosviluppo, evidentemente, è all’origine del disastro in cui versa la nostra sanità regionale. Condizione, naturalmente condivisa e rafforzata dal susseguirsi negli anni, di classi dirigenti interessate a guardarsi il proprio ombelico e quello della consorteria di appartenenza.
Isidoro Napoli