di U.M.V.
LOCRI – E’ la storia di una vittoria annunciata. Certo con il senno del poi tutto potrebbe apparire più semplice.
Iniziamo col dire che l’elettorato locrese già da qualche anno viene sollecitato, testato dalle dinamiche politiche autoctone. Comunali, regionali, politiche.
Tutte competizioni che offrono una lettura semplice delle evoluzioni che si sono susseguite. Evoluzioni per modo di dire. Tutte le consultazioni hanno restituito la cifra politica e aritmetica dei Calabrese boys. Tutto non s’inventa ma si costruisce con pazienza, dedizione, abnegazione, ma soprattutto con imperiosa determinazione. Pensate sia esagerato. Non lo è affatto.
Anni di limbo politico hanno attraversato Locri, ma l’ultimo decennio è senz’altro da incorniciare. Eppure non che le due amministrazioni targate Giovanni Calabrese non siano state attraversate da qualche sussulto, frizioni, addirittura fratture insanabili sia sotto il profilo politico che umano. Ma è evidente che l’assessore regionale al lavoro abbia edificato la sua creatura con i migliori precetti antisismici.
Cosa si coglie da questa affermazione è presto detto. La compagine di Fontana, il neo sindaco che non esita a definire Calabrese un maestro, cresce simbioticamente con la comunità Locrese. I dati sono chiari ed incontrovertibili . Un consenso che arriva soprattutto dai giovani che individuano nella progettualità e nel modello di Calabrese un seria opportunità di riscatto. Un consenso costante, solido che non conosce soluzioni di continuità. Una compagine sempre work in progress, che non lascia nulla al caso , e che cresce e si corrobora alimentandosi di una fiducia piena da parte dell’elettorato che la sceglie.
Le due liste concorrenti sono capitanate da due solisti, Sainato, politico scafato ed attento, e da Passafaro, anche lui uomo d’esperienza e rodato alla politica. Ma sono due solisti due ottimi solisti certo ma nulla possono nei confronti di un’orchestra che suona tutt’altro spartito che piace a Lorci e ai Locresi. Una lista costruita per affermare un principio, quello della continuità capitalizzando il già fatto. Anche l’eloquio è diverso, Calabrese, il neo Sindaco e la sua squadra sembra non parlino con verbi al futuro: proporremo, faremo, vedremo ma con i participi, proposto, fatto, visto realizzato.
E’ questo che piace alla gente, questo appaga il cittadino contribuente che va in cabina a votare. Il merito sta nel aver saputo vedere un orizzonte diverso. Giovanni Calabrese, uomo coriaceo, ostinato in fondo è un rivoluzionario perché ha scelto dei paradigmi di rottura e non convenzionali per una comunità come Locri. Strilla e punta i piedi soprattutto con gli amici della sua stessa parte politica quando si tratta di difendere la sua città. E lo fa in tutti i consessi ed in tutte le assisi importanti, il suo popolo lo sa e lo stima per questo.
Ci sarebbe poco da augurare a Fontana e alla sua squadra, forse le minoranze hanno bisogno di un in bocca a lupo, e glielo auguro davvero.