(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Ieri il segretario provinciale della Uil Temp, Stefano Princi, con una lunga nota stampa interveniva sulla vertenza Lsu/Lpu, puntando il dito contro il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e chiedendo “Il “reintegro immediato dei lavoratori sospesi in maniera illegittima”, accusandolo di “Mentire sapendo di mentire; da parte sua un atteggiamento incomprensibilmente ostile nei confronti di 15 lavoratori che da anni, portano avanti la macchina amministrativa comunale e da qualche mese a questa parte, sono stati scaricati come merce avariata”.
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Oggi invece, non tarda ad arrivare la replica del sindaco e del suo vice e assessore al personale Sainato, sulle osservazioni sottoposte ieri dallo stesso Princi <<Ancora una volta-dichiarano- si deve rilevare che il presunto sindacalista Princi, soggetto fino ad oggi sconosciuto nel variegato mondo sindacale, si sofferma su problematiche di cui non ha alcuna contezza. Mentre da un lato sostiene che solo a Locri esiste “un’isola infelice per i precari”, ignorando volutamente che Locri è l’unico Comune della Calabria ad aver dato sicurezza e stabilità ai due terzi dei precari assegnati, riconoscendo loro lo status di dipendente pubblico con contratto a tempo indeterminato, nel lasciarsi andare a considerazioni fuori luogo, basate su una “arlecchina” interpretazione delle norme, smentisce sè stesso ammettendo che, oltre alla situazione del Comune di Locri, ci sono altri Comuni con simili difficoltà, con il coinvolgimento di ben 800 precari che non hanno avuto la “contrattualizzazione” a seguito delle disposizioni ministeriali e regionali. Princi continua a non capire, nonostante in più sedi e occasioni, a partire dall’incontro del 30 dicembre scorso, ci siamo sforzati a sottolineare la diversità del problema del Comune di Locri rispetto agli altri Enti>>.
Ma andiamo con ordine: alla domanda di Princi che chiedeva per quale motivo “Il sindaco ha deciso deliberatamente di non partecipare al bando interministeriale?” evidenziando come la condizione di predissesto dell’Ente non fosse una “motivazione ostativa alla contrattualizzazione”,Calabrese e Sainato ribadiscono <<Che il problema non è il predissesto, per il quale è prevista la deroga dal Decreto Interministeriale, bensì la situazione di eccedenza di personale che determina un divieto assoluto di assunzione a qualsiasi titolo, così come statuito dall’art.2 comma 11 del DL 6 luglio 2012 n.95, convertito dalla legge 7 agosto 2012 n.135. Ed ancora il divieto, è stato ribadito dal DL 90 del 2014 convertito dalla legge 114/2014 che ha modificato l’art.34, comma 6 del DLgs 165/2001, che preclude nuove assunzioni anche a tempo determinato senza aver verificato prima l’impossibilità di ricollocare il personale in disponibilità. Tutte disposizioni queste che non sono state derogate dal Decreto Interministeriale più volte richiamato e che pertanto precludono ogni determinazione in merito al Comune di Locri>>.
<<Auspichiamo- proseguono- che questa sia la volta buona per il sindacalista per capire i termini della vicenda, data la deficienza in materia, dimostrata a tutt’oggi, magari avvalendosi del contributo di qualche suo collega un po’ più esperto sull’argomento.Tutti questi problemi erano stati sollevati nell’incontro prima richiamato e durante il quale si era unanimemente convenuto di inoltrare la richiesta alla Regione Calabria, subordinando la contrattualizzazione alla concessione del finanziamento regionale e al nullaosta ministeriale. Posizione questa che il Comune di Locri sta portando avanti con coerenza e determinazione, al contrario dei rappresentanti sindacali che hanno cercato di cambiare le carte in tavola>>.
Per quanto invece attiene alla proroga dei lavoratori precari o meglio, alla comunicazione della Regione Calabria citata da Princi “Che è intenzione della Regione assicurare la contrattualizzazione per l’intero anno 2015 di tutti i lavoratori del bacino socialmente utili e di quelli di pubblica utilità entro e non oltre il 31 dicembre dell’anno in corso, impegnandosi a garantire la copertura finanziaria per la contrattualizzazione a 26 ore settimanali”, Calabrese e Sainato ribattono che <<Solo oggi l’esperto sindacalista è riuscito a comprendere la differenza tra LPU ed LSU. A tal proposito la “Divisione Ammortizzatori Sociali del Ministero del Lavoro” ha confermato che ad oggi non c’è alcuna convenzione in essere con la Regione Calabria e, pertanto, nessuna proroga può esserci per i Lavoratori Socialmente Utili sino a quando la Regione non sottoscriverà la convenzione stessa, che è soggetta a registrazione da parte della Corte dei Conti. Infine, si riconferma la legittimità della volontà politica di verificare l’operato dei lavoratori assegnati al Comune di Locri con conseguente rimodulazione dei progetti, al fine di utilizzare gli stessi secondo le reali esigenze dell’Ente>>.
<<Il Comune di Locri- concludono -indipendentemente dalle fantasiose ricostruzioni del sig. Princi, non è intenzionato a firmare atti illegittimi e, pertanto, si rinnova invito a tutte le parti in causa ad un maggiore senso di responsabilità evitando di strumentalizzare la vicenda a fini politici o per cercare di trovare una ridicola e becera visibilità finalizzata solo ed esclusivamente ad una progressione di carriera sindacale, alle spalle di chi oggi vive un momento di disagio a causa delle stringenti disposizioni normative che, volente o nolente, devono trovare applicazione. Sino a quando non si farà chiarezza, l’Amministrazione Comunale non si esporrà a situazioni che potrebbero cagionare danni per l’Ente ed a responsabilità gli amministratori>>.
E proprio sulla spinosa questione Lsu/Lpu, domani mattina (come anticipato lunedì scorso da Lente Locale), Calabrese incontrerà i vertici del Dipartimento Regionale del Lavoro, a Palazzo Alemanni.