R. & P.
Dall’incontro svoltosi oggi al Ministero del Lavoro con il Sottosegretario Cominardi è
emersa con chiarezza l’inadeguatezza delle risposte per gli LSU e per gli ex LSU/ex LPU
contenuta nella norma in legge di bilancio per la stabilizzazione.
La scarsità delle risorse rese disponibili e, soprattutto, l’assenza di deroghe ai vincoli
assunzionali per i comuni in dissesto o pre-dissesto rappresentano un macigno sulla
strada della stabilizzazione per questi lavoratori che ormai da venticinque anni
garantiscono i servizi pubblici nei comuni nei quali lavorano per 500 euro al mese.
Evidentemente la scelta del Governo di rientrare nei parametri imposti dall’Unione
Europea ha reso di fatto impossibile praticare scelte più coraggiose. In particolare
l’assenza delle deroghe che consentano l’assunzione anche ai comuni con situazioni
problematiche di bilancio sembra incontrare il vincolo del rientro del debito e sacrifica
una norma “giusta” allo scopo di soddisfare gli appetiti dell’Europa delle Banche e delle
lobby finanziarie. Ancora una volta a pagare sono i lavoratori.
E questo ci spinge a continuare con ancora maggiore determinazione nella campagna di
raccolta firme a sostegno di due leggi di iniziativa popolare contro l’obbligo del pareggio
di bilancio inserito in Costituzione e per avere la possibilità di indire referendum sui
trattati internazionali.
Di fatto, cambiano i governi, ma non cambiano le condizioni degli LSU e degli ex LSU/ex
LPU che continuano a non trovare le risposte che legittimamente continuano a
rivendicare.
Ma USB non molla!
Le mobilitazioni dei lavoratori, pur non ottenendo risposte adeguate, hanno però imposto
all’attenzione del Governo la questione della loro stabilizzazione che consideriamo solo
rimandata. Dalla legge Madia alla norma in questa legge di bilancio abbiamo aperto degli
spiragli che continuando a lottare vogliamo trasformare in soluzioni reali per una
questione che nessuno ormai può più ignorare.
Roma 28 dicembre 2018 USB Pubblico Impiego