di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte ANSA)
Torna il latino, opzionale, dalla seconda media, più studio della storia d’Italia, spazio anche per la Bibbia. Sono alcune delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola, ovvero i nuovi programmi ministeriali, messi a punto da una Commissione incaricata dal ministro per l’Istruzione, Giuseppe Valditara, che saranno presumibilmente introdotte dall’anno scolastico 2026-2027.
Per quanto riguarda il latino, 《pensiamo di reintrodurre opzionalmente elementi di latino già dalle medie, dalla seconda per la precisione, per numerose ragioni: apriamo le porte a un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni; poi rafforziamo la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina. E poi c’è il tema, importantissimo, dell’eredità》.
《Sarà dato più spazio alla letteratura, anche dell’infanzia, e alla grammatica. L’insegnamento della letteratura sin dalla prima elementare, in modalità adeguata alla giovane età degli studenti, deve far sì che gli allievi prendano gusto alla lettura e imparino a scrivere bene. Si è scelto di rafforzare l’abilità di scrittura che è quella più in crisi delle abilità linguistiche. Occorre che gli studenti leggano, scrivano, imparino ad apprezzare testi scritti da altri, in epoche e luoghi anche remoti. Sì partirà con prose e poesie》(….) 《Dobbiamo coltivare la fantasia, la capacità di stupirsi dei ragazzi, le suggestioni profonde ma senza perdere per strada la grammatica e lo studio della regola. La cultura della regola inizia dallo studio della grammatica. In particolare, è importante trasmettere all’allievo, fin dall’inizio, la consapevolezza del valore della correttezza linguistica e formale, dell’ordine e della chiarezza nella comunicazione. La chiarezza deve essere presentata come una forma di autocontrollo e anche di un doveroso impegno verso l’altro》.
E se alle primarie ci saranno i primi accenni di epica classica, mitologia greca e saghe nordiche, verrà anche contemplata la conoscenza della Bibbia, 《come testo della nostra tradizione, anche per aver ispirato numerose opere di letteratura, musica, pittura e influenzando il patrimonio culturale di molte civiltà》, spiega la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, che fa parte della Commissione.
Infine Valditara annuncia che sarà abolita “la geostoria’’e afferma: 《La storia diventa la scienza degli uomini nel tempo L’idea è di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente. Di più, nella scuola primaria l’insegnamento verterà anche sullo studio del nostro patrimonio storico. Negli ultimi due anni, in particolare l’attenzione si concentrerà sui popoli italici, le origini e le vicende dell’antica Grecia e di Roma, le loro civiltà, i primi secoli del Cristianesimo》.
Le novità però non piacciono soprattutto ai diretti interessati, gli studenti. 《L’introduzione dello studio della Bibbia nel programma è una chiara scelta politica in linea con le idee reazionarie e conservatrici del governo》 dice Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. 《Aspettiamo di leggere il testo del decreto per farci un’idea più chiara, visto che a nessuno è venuto in mente di coinvolgere studenti nella stesura di questo programma, ma da quello che possiamo intendere dalle dichiarazioni del ministro è questa riforma ad essere puramente ideologica e dannosa》, aggiunge la Rete degli studenti Medi.
《La scuola del futuro torna a centrarsi su materie classiche e umanistiche, che rendono unica la nostra nazione nel mondo, nonostante l’ansia di omologazione cui abbiamo assistito in questi anni. Essere meravigliosamente diversi agli occhi del mondo e volere per obbligo scimmiottare gli altri era e resta una modalità autolesionistica》, commenta il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI).