di Antonio Baldari
STILO – Il Consiglio comunale di Stilo ha approvato il bilancio d’esercizio 2015, e questa è la prima notizia. Romina Leotta, presidente della massima assise civica della “Città del Sole” ha votato contro la sua approvazione e quindi ancora una volta in difformità piena con il sindaco Miriello e quella maggioranza di cui la giovane esponente consiliare è espressione, che non è ormai più una notizia se non fosse che la stessa Leotta ha chiesto con tanto di dichiarazione di voto l’intervento della Corte dei Conti evidentemente non ravvisandone quella regolarità di cui ogni documento contabile che si dica tale ha bisogno per essere positivamente licenziato.
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Insomma, roba da stilesi che ancora una volta dànno la peggiore dimostrazione di sé passando dalla democrazia logica e partecipata alla sua degenerazione e folle testimonianza, nonostante nel complesso la seduta fili via liscia come l’olio eccezion fatta per il 7° punto, avente ad oggetto il riconoscimento del debito fuori bilancio, concernente un atto stragiudiziale dell’11 maggio 2015 relativo all’Agenzia delle Entrate – direzione provinciale di Reggio Calabria, per il resto non ci sono scossoni particolari e dunque con il semaforo verde dato al regolamento di contabilità armonizzata; al piano finanziario dei costi del Servizio di gestione dei rifiuti urbani per la determinazione delle tariffe Tari per l’anno in corso, e quindi l’approvazione delle tariffe, con applicazione delle relative aliquote, per quanto concerne la cosiddetta IUC, Imposta Comunale Unica, e riflessivamente Tari, Imu e Tasi.
Poi si arriva ai numeri e, letteralmente, si persevera nel dare i…numeri, politicamente parlando, sostenendo un governo cittadino che ha del grottesco e che con ogni probabilità neanche nello Zambia sarebbe reso ammissibile, con il primo cittadino Miriello ed i suoi collaboratori da una parte e la presidente del Consiglio dall’altra che proseguono da “divorziati di fatto”. Che non fa onore alla democrazia, né tantomeno ai cittadini-elettori stilesi che meriterebbero ben altro.