R. & P.
Avrei voluto scrivere degli auguri di Natale, oggi, invece con profondo senso di disagio devo per l’ennesima volta scrivere di atti vili e di bassezze umane.
Il Natale è importante anche per chi non è cristiano perché è la proclamazione del più nobile sentimento umano, l’amore verso il prossimo. Guardare il mondo sotto questa prospettiva, anche se per breve tempo, consente migliore visione delle cose. Bene, questa favorita prospettiva, oggi è stata deturpata da una bassezza umana, l’intimidazione subita dai tre consiglieri di minoranza del nostro Comune.
Ai tre, Giorgio Ruso, Maria Teresa Fragomeni e Pietro Sgarlato, va ovviamente tutta la solidarietà di noi di VOLO e parimenti noi di Volo condanniamo in maniera ferma e decisa questo ennesimo attentato alla vita democratica della Città. Non voglio tuttavia soffermarmi su questi aspetti che, seppure importantissimi, sono scontati per chi come noi ha la democrazia stampata nel DNA. Mi preme invece fare alcune considerazioni sul gesto. Il primo aggettivo che mi viene in mente è spregevole: sporca irrimediabilmente il lavoro che gli eletti del Popolo fanno (e per quanto riguarda i tre destinatari delle minacce devo dire che fanno con grande passione e serietà). Mi viene poi in mente l’aggettivo vile: è facile “scannare i capretti”, sono esseri indifesi e chi lo fa non è particolarmente coraggioso, particolarmente uomo, anzi si accanisce su chi è più debole, ecco perché è vile. E quali saranno poi le conseguenze del gesto? Molteplici. Esse vanno da quella più lontana di disaffezione dei cittadini onesti dalla politica a quella più vicina e terribile: lo scioglimento del comune perché non vi è più agibilità democratica. Io mi auguro con tutto il cuore che questo non succeda ma certo questa intimidazione dà un bell’aiuto alla commissione d’accesso.
Concludo dicendo che le mie ultime parole vadano al vento, che Siderno abbia di nuovo la sua vita, la sua civiltà, quella persa ormai per strada da molto tempo.
Buon Natale sidernesi, Buon Natale Giorgio, Maria Teresa e Pietro. Credetemi, non è una presa in giro ma un augurio sincero.
Giuseppe Caruso
VOLO