Con la sua dolcezza equilibrata, una sinergia di sentori gustativi che, con la massima armonia, quasi accarezzano le papille gustative, la colomba è un dolce che, pur essendo associato alla Pasqua, ormai da diversi anni è presente sulle tavole anche negli altri momenti dell’anno.
Questo successo commerciale ha portato all’affermarsi sul mercato di numerose proposte, con conseguente difficoltà nella scelta.
Per fortuna, esistono alcuni criteri da considerare come veri e propri fari per avere la certezza di portare in tavola delle colombe indimenticabili. La prima raccomandazione da seguire è quella di puntare su prodotti artigianali.
Quando li si chiama in causa, si inquadra non solo il risultato della sinergia fra ingredienti di altissima qualità, provenienti da filiere controllate in ogni step, ma anche procedure che rispettano pedissequamente i tempi naturali di lievitazione, aspetto decisivo per garantire al consumatore quel sapore unico, che racconta di genuinità a ogni morso.
Fondamentale a tal proposito è anche utilizzare, come accade nella preparazione delle colombe di Infermentum, azienda partita da un grande sogno di un gruppo di giovani veronesi e diventata, nel giro di poco tempo, una case history di successo online, il lievito madre fresco.
Non è così scontato, dal momento che, molto spesso, si impiega quello secco, caratterizzato da un un trattamento che coinvolge prodotti sintetizzati chimicamente.
Un criterio da pasticceri che è il caso di mettere in primo piano quando si sceglie la colomba, che deve essere ricoperta, in ogni caso, da una glassa piacevolmente croccante, è il focus sull’alveolatura, ossia il sistema di buchi che si crea, a causa dei gas che si sviluppano nel corso della lievitazione, a livello della pasta interna.
Perché si possa parlare di qualità della colomba, è bene che non sia troppo accentuata. Cosa che non tutti sanno, bolle di dimensioni importanti sono sinonimo di un maggior rischio di avere a che fare con l’insorgenza di muffe.
Attenzione: anche l’eccesso opposto è da evitare, in quanto implicherebbe un risultato con un livello di compattezza più simile a quello delle brioche.
Non basta acquistare la colomba perfetta: essenziale, infatti, è sapere anche come conservarla nel modo giusto.
Quella di produzione artigianale, una volta tagliata, può durare più o meno un mese.
Perché ciò si verifichi è essenziale, dopo averla consumata, richiuderla bene nel suo sacchetto, avendo cura di eliminare tutta l’aria presente all’interno.
Adesso non rimane che gustare un dolce che è straordinario patrimonio della tradizione pasticcera italiana e che, se si segue, in generale, uno stile di vita sano, sporadicamente, a meno che non ci siano controindicazioni mediche, non fa certo male.
Una dieta di qualità, infatti, è caratterizzata anche dalla presenza di momenti in cui si dà spazio al comfort food.