R. & P.
《Si legge in molti cartelli ‘Il silenzio uccide la dignità’. Ed è vero! Le donne devono essere sempre difese e non possiamo parlare solo quando accade la violenza o, peggio ancora, quando diventano vittime di un agire bestiale. Gli ultimi accadimenti lasciano inorriditi e non possono essere superati da un momento di indignazione e poi finire nel dimenticatoio. Bisogna reagire sotto tutti gli aspetti e prepararsi ad affrontare una battaglia culturale e di civiltà. Ognuno deve fare la sua parte e non ci sono colori da difendere. Non ci sono antidoti preparati! La società è peggiorata e spesso i problemi si scaricano sulle categorie più deboli, approfittando, in questo caso, di persone che hanno ancora fiducia nel prossimo e nella sicurezza, che non esiste. Prevenire è possibile, ma il percorso è lungo: scuola, famiglia, chiesa, associazioni, devono fare la loro parte e cercare di preparare le donne a segnalare e denunciare immediatamente e ad educare i ragazzi al rispetto, alla lealtà, all’amore vero. Sicurezza e sanzioni severe devono esserci e questo è un dovere delle istituzioni e dello Stato, che, però, deve adeguarsi all’attuale momento di grande difficoltà. Non bastano solo le manifestazioni, molto importanti, ma ci deve essere un momento di riflessione collettiva e l’assunzione di provvedimenti responsabili e incisivi. La criminalità, specialmente nelle grandi città, è presente e diventa sempre più un pericolo per tutti i cittadini, ma soprattutto per le fasce deboli e, quindi, per le donne. È necessario, pertanto, un piano completo che serva, appunto, a creare maggiore sicurezza nelle città e, nel contempo, a formare le Forze di Polizia per interventi immediati. Attenzione, telecamere, celerità degli interventi sono elementi che servono a cercare di evitare azioni violente. Ma ci devono essere degli specialisti che sappiano affrontare il problema. Tutti possono commettere reati di violenza, stupro e altro. Ed ecco la necessità di realizzare un piano complessivo che serva, seriamente, a rendere le città più sicure e a consentire alle categorie fragili e indifese, come le donne, di potersi proteggere. Quindi, tutti dobbiamo remare verso una strategia condivisa che serva realmente ad affrontare il problema con serietà ed efficacia. E oggi l’orrore che è accaduto a Catanzaro, dove una donna incinta è stata aggredita dall’ex fidanzato e da otto parenti! Un fatto di gravità inaudita. La vittima si è salvata grazie al pronto intervento dei carabinieri. Ecco, quindi, la necessità di creare una rete funzionante. A tutte le donne, quindi, la più piena solidarietà e vicinanza da parte della Lega e dei suoi militanti》.
Lo dichiara il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.