di Simona Ansani
ROCCELLA IONICA – <<La vicenda che si apre grazie a questo consiglio comunale si può definire davvero storica, dal forte impatto sullo sviluppo della nostra comunità>>. Sono queste le parole del vice sindaco Vittorio Zito durante la seduta consiliare sull’acquisizione del 71% della Società Porto delle Grazie Srl. Parla di una nuova pagina per la collettività, di un patrimonio <<senza dubbio importante per Roccella. Per noi il porto è l’elemento più importante sul quale improntiamo il nostro paese. Il comune ha la grande responsabilità di garantire la gestione del porto, una forte responsabilità che ricade in capo all’amministrazione>>.
E così, probabilmente, le mille vicissitudini del Porto potrebbero terminare grazie all’acquisizione del 71% da parte del Comune di Roccella, oppure i nuovi scenari che andranno ad aprirsi potrebbero non far cambiare nulla. Ma d’altronde come tutti ormai sanno dalle pagine dei giornali, tutta la vicenda sul porto di Roccella, ha davvero avuto dell’incredibile, che ha visto un susseguirsi di riunioni e incontri a tutti i livelli istituzionali, dibattiti, numeri che tornano e non tornano, cifre che rimbalzano sui social, e sui vari siti, ricerche e conferenze, assunzioni e incarichi. Quanto inchiostro è stato gettato per cercare di dare la giusta definizione di ciò che sarebbe stata la struttura portuale e di ciò che si doveva creare. È forse da oggi ogni domanda potrà avere la giusta risposta. Solo il tempo sarà davvero galantuomo.
<<Oggi noi chiudiamo alcune porte – prosegue Zito – sulle polemiche di questa estate, interrogazioni parlamentari che hanno tentato di bloccare le quote da parte del comune, interrogazioni a dir poco oscene. Nessun Ministro ha mai risposto a queste interrogazioni perché non c’era nessun motivo reale. Sulla vicenda del ristorante Porto delle Grazie, il comune è stato additato dal movimento Roccella Bene Comune, come un essere cattivo, che ha l’interesse di non dare la possibilità della continuità lavorativa, ma chi possiede il titolo ha il diritto di occupare quell’area, chi non ha il titolo non può. Il comune deve garantire una sorta di legalità. Nessuno può occupare un’area demaniale. Il soggetto non aveva titolo di occupare in quel periodo quell’area. Il comune quando è stato chiamato dal sindacato ha fatto la propria parte costruendo quel famoso accordo ponte per i mesi estivi, la questione si è conclusa perché il comune ha vinto il ricorso al tar e al consiglio di stato>>. Ma quanto costano dunque le quote del 51%? Come spiega il vice sindaco Zito, solo 25 mila euro, <<è decisamente la migliore operazione fatta in Italia>>.
Di situazioni poco opportune per i cittadini, parla l’opposizione, <<la cosa più assurda è che quando c’e stata in passato la possibilità di creare una società esclusivamente pubblica, e diversi consiglieri hanno insistito sulla posizione di pubblicizzare la gestione portuale, voi avete preferito e deciso di fare una società privata; oggi che le leggi dello Stato sono cambiate e parlano di dismissione delle società partecipate da parte degli Enti pubblici, voi perseguite invece la strada della società pubblica>>.
<<Quel che sta succedendo a Roccella Jonica oggi con la presentazione delle richieste di acquisto delle quote di una società – afferma il consigliere di minoranza Vanessa Riitano – che non ha assolutamente per oggetto la produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali, crediamo che sia una situazione unica in Italia, un paradosso incredibile a cui stentiamo a credere: proprio nel momento in cui anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, cosi come tutti quelli precedenti, ha dichiarato di voler ridurre drasticamente il numero delle società partecipate dagli Enti Locali dalle attuali 8000 circa a non più di 1000, voi che fate? Non dismettete le quote in vostro possesso, anzi ne acquistate ancora il 51% per arrivare quindi al 71% dell’intera proprietà>>.
La Riitano parla anche di assegnazione dei servizi e assunzioni, <<niente è stato fatto per interesse dei roccellesi, nessun bando pubblico per l’assegnazione dei servizi, assunzioni clientelari e i servizi stessi assegnati direttamente ad un unico privato. Finora nonostante il 71% della gestione del Porto fosse pubblica (51% invitalia e 20% Comune) mai nessuna procedura di governance pubblica è stata adottata, e ciò fin dalla nascita della società ”Porto delle grazie”. I soci privati sono stati scelti con procedura di evidenza pubblica? No. Quando si è proceduto alle assunzioni sono state utilizzate procedure pubbliche? No. La società ha utilizzato un criterio pubblico o comunque un criterio di democrazia economica, un criterio di mercato per attribuire la distribuzione dei carburanti all’interno del Porto o del rimessaggio? Assolutamente no. Avete privatizzato, e per di più, cosa gravissima, recintato e chiuso con il lucchetto l’unica darsena dove è possibile ritirare a secco la propria barca>>.
E sul ristorante Porto delle Grazie l’opposizione non rimane silente anzi, <<è scandaloso il fatto che nulla è stato fatto per evidenza pubblica ma tutto è andato a beneficio di un solo privato, e ci si è accaniti cosi amaramente contro l’unico imprenditore che grazie alle sue capacità dava occupazione stagionale a 32 persone regolarmente con numero contributivo, che acquisivano poi i diritti per poter usufruire dell’indennità di disoccupazione. Dopo questo danno, anzi una vera e propria tragedia per le tante persone che lavoravano al bar ristorante, ci dite che la scelta del nuovo gestore verrà fatta con evidenza pubblica, limpida e trasparente; ma, purtroppo, solleviamo molti dubbi sul fatto che, anche se verrà promosso un bando di gara questa sarà limpida e trasparente e metterà tutti i concorrenti alla pari>>.
Oggi l’amministrazione celebra la proprietà indiscussa di una struttura di cui ha sempre rivendicato la paternità, ma che oggi identifica nell’unico motore di sviluppo e di benessere della comunità. Si attende quindi da questo patrimonio produttività, redditività e ricchezza, che sia per tutti equamente condivisa. Dunque cosa avverrà da oggi con l’acquisizione del 71%, riuscirà il Porto delle Grazie a viaggiare prendendo il largo?