Nel rilasciare un’intervista a TG Poste nel contesto della quale ha commentato i risultati finanziari dell’ente che guida da circa sette anni a questa parte evidenziando come “I ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione del terzo trimestre sono aumentati dell’1,9% su base annua a 860 milioni e del 4% nei primi nove mesi, rispetto allo stesso periodo del 2022, a 2,8 miliardi”. Bonus una tantum di 1.000 euro, concordato ad agosto e in pagamento a novembre, con lo scopo di mitigare la dinamica inflattiva nel periodo di vigenza del presente accordo.
di Antonio Baldari
“Il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 539 milioni nel terzo trimestre, in calo del 18% su base annua ma è salito dell’1,5% a 2,1 miliardi nei primi nove mesi, rispetto allo stesso periodo del 2022, comprensivo di un bonus una tantum a bilancio destinato ai dipendenti e pari a 90 milioni. L’utile netto del terzo trimestre, in calo del 15,9% su base annua a 382 milioni, sale a 1,5 miliardi nei primi nove mesi dell’anno, in crescita del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2022”.
A sostenere il breve virgolettato è Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Poste Italiane, nel rilasciare un’intervista a TG Poste nel contesto della quale ha commentato i risultati finanziari dell’ente che guida da circa sette anni a questa parte; Del Fante ha altresì evidenziato come “I ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione del terzo trimestre sono aumentati dell’1,9% su base annua a 860 milioni e del 4% nei primi nove mesi, rispetto allo stesso periodo del 2022, a 2,8 miliardi – ha proseguito il numero uno di Poste Italiane – grazie a volumi dei pacchi in aumento, alle azioni di repricing sulle tariffe e a un migliore mix di prodotti nella corrispondenza. I ricavi totali dei servizi finanziari pari a 1,4 miliardi nel terzo trimestre, sono risultati in calo del 3,1% su base annua, (+3,9% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 4,5 miliardi nei primi nove mesi del 2023), con una solida crescita del margine di interesse”.
Snocciolando ancora i dati sull’andamento finanziario, oltremodo lusinghiero, di P.I., l’amministratore delegato ha sottolineato pure l’entità dei ricavi dei servizi assicurativi “Che sono stati pari a 371 milioni nel terzo trimestre, ed aumentati del 6,5% rispetto al terzo trimestre del 2022 (-0,1% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, a 1,1 miliardi nei primi nove mesi) – ha chiosato – con una raccolta netta positiva nel ramo vita e un tasso di riscatto contenuto – inferiore alla metà del tasso di mercato – in un contesto sfidante. I ricavi netti del comparto assicurativo danni sono aumentati del 27% nel trimestre, sostenuti da maggiori premi lordi nel business della protezione e dal consolidamento di net insurance”.
E poi ancora “I costi totali del terzo trimestre si sono attestati a 2,3 miliardi, segnando un +10,5% su base annua rispetto al terzo trimestre del 2022 (+8,5% su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, a 6,8 miliardi nei primi nove mesi), comprensivi di un bonus una tantum per i dipendenti pari a 90 milioni, con un continua attenzione alla razionalizzazione dei costi nell’attuale contesto inflazionistico, a sostegno della crescita del business”.
Nota finale a sostegno dell’ottimo lavoro svolto dai dipendenti di Poste Italiane, “A cui siamo lieti di poter corrispondere un bonus una tantum di 1.000 euro, concordato ad agosto e in pagamento a novembre – ha epilogato Matteo Del Fante – questo bonus ha anche lo scopo di mitigare la dinamica inflattiva, nel periodo di vigenza del presente accordo. Nel frattempo, sono in corso le trattative per il nuovo contratto collettivo per il periodo 2024-26”.