Continua la mobilitazione al fine di sensibilizzare il Governo sulle necessità delle persone disabili e non autosufficienti. Non si può tagliare ingiustamente sulle persone più deboli e sofferenti che non hanno colpe da scontare per l’attuale crisi socio-economica del nostro Paese. 40 Associazioni promotrici, 100 Organizzazioni aderenti, mercoledì 31 ottobre, hanno manifestato a Roma in Piazza Montecitorio per la tutela dei diritti dei più deboli. Sotto lo slogan: “Cresce il Welfare, cresce l’Italia”, c’era un dispiegamento compatto di Associazioni, Organizzazioni, famiglie, disabili, sindacati, per chiedere al Governo il rilancio delle Politiche Sociali e il rifinanziamento del fondo destinato all’assistenza delle persone disabili e non autosufficienti.
Minori, giovani, anziani, non autosufficienti, disabili, donne, persone con problemi di salute mentale o dipendenze sono stati colpiti dal drastico ridimensionamento dei finanziamenti. Per fare un esempio, nel 2008 il Fondo destinato alle Politiche Sociali era di 2.526,7 milioni, nel 2013, invece il finanziamento sarà di 200,8 milioni. Inoltre, bisogna aggiungere anche i tagli alla sanità e le riduzioni dei trasferimenti alle Regioni e agli Enti Locali. La mobilitazione è stata preceduta da una serie di iniziative nella Capitale, con striscioni e slogan significativi. Una delegazione della rete “Cresce il Welfare, cresce l’Italia”, è stata ricevuta dai gruppi Parlamentari, ai quali sono stati presentati le istanze espresse dalle Associazioni e dalle diverse Organizzazioni che hanno partecipato alla manifestazione. Ai rappresentanti politici è stato richiesto, a gran voce, di confermare il fondo sociale già approvato dalla Commissione Affari Sociali. La rete ha anche richiesto un intervento sulla riduzione del 10% delle convenzioni e dei contratti che riguardano prestazioni e servizi sanitari stipulati dalle ASL.
Ciò provocherebbe un grave danno ai Cittadini e in particolare alle persone più esposte in termini di salute e servizi riabilitativi. Tuttavia, se non sono possibili emendamenti in tal senso, alcuni gruppi Parlamentari si sono dimostrati disponibili a proporre all’Aula atti di indirizzo che potrebbero consentire di rendere meno grave e più flessibile l’impatto del provvedimento stesso. Un’altra misura, sulla quale è opportuno intervenire, è quella dell’innalzamento dell’IVA, dal 4% al 10% sui servizi socio-sanitari e socio-educativi erogati dalle cooperative sociali. Nel corso della conferenza stampa è stata espressa soddisfazione per l’ampia adesione e per l’attenzione espressa dai gruppi Parlamentari. Nel frattempo, la rete rimane in stato di vigile mobilitazione, prestando la massima attenzione verso ciò che il Governo e le Camere decideranno nelle prossime settimane. La speranza resta quella di non dover nuovamente scendere in piazza per difendere i diritti umani e civili che una società evoluta e democratica deve garantire ai cittadini più deboli.
FRANCESCA BARRANCA