di Rosario Macrì
Nelle ultime settimane sono stato all’estero, ma appena rientrato, tra le varie novità, ho appreso anche dell’elezione di Giuseppe Bombino alla guida di Federparchi Calabria. Votato all’unanimità dall’assemblea composta dagli enti gestori delle aree protette della Calabria e dalle associazioni ambientaliste, Bombino dal maggio del 2013, come molti sanno, è Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Gli attestati di stima, le congratulazioni e gli auguri sono stati numerosi. Sui social l’entusiasmo è divenuto addirittura contagioso e pittoresco. Una bella notizia per la nostra zona. Che lascia intravedere prospettive rosee. Lo stesso Bombino, appena eletto, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, pare abbia dichiarato che «siamo qui per tracciare un’unica dimensione all’interno cui muovere i nostri passi per conservare e valorizzare l’enorme patrimonio naturalistico che siamo chiamati a proteggere».
Ed è quello che io, come tanti altri abitanti di questa provincia amanti della montagna e della natura ci aspettiamo da Bombino.
Ho appreso anche del vile gesto intimidatorio nei suoi confronti. E non posso non esprimere la mia solidarietà a Bombino e il mio sdegno per quanto accaduto.
Eppure, nonostante tutto, siamo sicuri che da lui arriveranno azioni concrete volte allo sviluppo sostenibile delle aree protette. Da lui ci aspettiamo la tutela, sempre maggiore delle aree poste sotto tutela paesaggistica. Ma anche e soprattutto una maggiore e più incisiva azione repressiva contro gli sfregi del patrimonio naturalistico. A partire dagli abusivismi edilizi (civili e industriali) spesso invisibili pur essendo costruiti in cemento armato. Da lui ci aspettiamo una mappatura completa e successiva bonifica delle discariche abusive sparse per tutta l’area del Parco dell’Aspromonte. Da lui ci aspettiamo una più incisiva tutela e promozione dei prodotti eno-gastronomici di eccellenza, che questa terra vanta. Ma da lui ci aspettiamo anche maggiori controlli, affinché si abbia l’assoluta certezza che i prodotti tutelati e sponsorizzati con i soldi dei contribuenti siano totalmente e completamente realizzati con materie prime locali e non con la semplice apposizione di un bollino che certifica solo la lavorazione finale. Perché in tal caso non si tratterebbe di imprenditori ma di semplici prenditori. Da trattare come meritano.
Da lui ci aspettiamo maggiore comprensione con i deboli e una dimostrazione muscolare con i forti. Perché non è più tollerabile che un vecchietto che raccoglie legna secca per scaldarsi debba essere multato mentre chi scarica manufatti contenenti amianto o realizza canali di scolo industriali abusivi la faccia franca. Questo chiediamo al Presidente Bombino. E per questo non posso non formulare alla sua attenzione i miei migliori auguri.
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