di Patrizia Massara Di Nallo
Dalla ricerca sul microbiota intestinale arrivano nuove speranze per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia contro le cellule tumorali, secondo i risultati di uno studio possibile anche grazie al sostegno di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e di AlanGhitisAssociation, pubblicato sulla rivista Cancer Cell e guidato dalla prof.ssa Maria Rescigno, Responsabile del Laboratorio di Immunologia delle Mucose e Microbiota di IRCCS Istituto Clinico Humanitas e Prorettrice alla Ricerca di Humanitas University. Un particolare ceppo di batteri intestinali, i cosiddetti postbiotici, è in grado di potenziare l’effetto dell’immunoterapia, anche se l’efficacia di queste terapie è limitata dalla capacità del sistema immunitario di riconoscere le cellule tumorali. Sebbene questi postbiotici rendano i linfociti T più aggressivi contro il tumore, il loro effetto,infatti, può essere ridotto o addirittura annullato se le cellule del tumore riescono a nascondersi, per esempio eliminando dalla propria superficie i recettori che le identificano.
I postbiotici prodotti da questo ceppo (si chiama Lactobacillus paracasei il ceppo batterico identificato e già noto per le sue proprietà anti-infiammatorie) sono in grado di smascherare le cellule tumorali perché le costringono a mostrare dei recettori, chiamati HLA, senza i quali il sistema immunitario non può riconoscerle.
La prof.ssa Rescigno spiega: «Il Lactobacillus paracasei, uno dei ceppi batterici del microbiota intestinale si è dimostrato capace di indurre le cellule tumorali a mostrare i propri recettori e tornare così “visibili” al sistema immunitario. Il meccanismo è mediato da alcuni postbiotici, sostanze prodotte dal metabolismo dei batteri». In conclusione i ricercatori hanno dimostrato che se questi postbiotici sono somministrati insieme ai farmaci immunoterapici, ne potenziano l’efficacia.
Questa è quindi la prima volta che viene dimostrata la capacità dei postbiotici, e quindi del microbiota,di influenzare l’espressione di HLA sulle cellule tumorali e di rendere il tumore più riconoscibile da parte dei linfociti T.I risultati della ricerca, per ora limitati a un contesto preclinico, aprono la strada a nuovi approcci terapeutici basati sulla combinazione tra farmaci immunoterapici e postbiotici essendo già stato dimostrato la capacità del microbiota intestinale di influenzare la risposta alle immunoterapie. Conclude la prof.ssa Rescigno «Nonostante conosciamo da decenni il meccanismo tumorale di elusione della risposta immunitaria tramite la soppressione dei recettori HLA, prima d’ora non si era mai riusciti a trovare un rimedio sicuro ed efficace. Ecco perché il risultato ottenuto è così significativo, anche se per ora i risultati ottenuti sono limitati a esperimenti di laboratorio. Il prossimo passo sarà avviare una sperimentazione clinica per verificare se l’approccio può costituire una nuova ed efficace strategia terapeutica per i pazienti che non rispondono alle immunoterapie».