di Gianluca Albanese
LOCRI – “Nell’evidente intento di porre un freno alle minacciose nubi giudiziarie che si profilavano sull’orizzonte dell’isola felice (per l’azienda), ecco arrivare puntuali i licenziamenti costruiti sul nulla e intimati nell’evidente intento di colpirne uno nella speranza di educarne cento e impedire così l’allargarsi a macchia d’olio della presenza, evidentemente invisa, sul cantiere di un sindacato come il nostro”.
Il coordinatore provinciale del sindacato Slai Cobas, Nazzareno Piperno, commenta così la decisione della Muraca di licenziare due addetti alla gestione integrata dei rifiuti nel cantiere di Locri.
“Per fortuna – aggiunge Piperno – esistono i tribunali che riporteranno un po’ di giustizia”.
Nel frattempo, però, in un lungo “j’accuse” diffuso agli organi di stampa, il coordinatore dello Slai Cobas elenca tutta una serie di contestazioni mosse al datore di lavoro in quella che prima di un mese fa appariva agli occhi dell’opinione pubblica come un’isola felice.
Piperno, infatti, parla chiaramente di “sacche di disperazione e sfruttamento dei lavoratori”, di “errati inquadramenti contrattuali”, di “pazzeschi turni di 16 ore continuative” e di “lavoro notturno a iosa”.
E oltre alla mancanza di spogliatoi e servizi igienici, nella nota viene denunciata la consuetudine, da parte dell’azienda, di procedere a “cambi turni ora per ora comunicati – specifica Piperno – con semplici messaggi su una illegittima chat aziendale che utilizza i telefoni personali dei lavoratori senza preavviso, con conseguente annullamento della vita privata e familiare di ognuno; il tutto – prosegue – a causa dell’assenza di una turnazione che andrebbe esposta in una bacheca aziendale con congruo anticipo (bacheca di cui l’azienda è totalmente priva) con l’indicazione di turni su base se non mensile almeno settimanale, al fine di consentire ai lavoratori almeno un minimo di programmazione dei propri impegni personali.
Proprio quest’ultima questione è oggetto di una comunicazione di diffida e messa in mora inviata da Slai Cobas alla Muraca e al Comune di Locri, nella quale è scritto che entro 7 giorni i lavoratori iscritti alla sigla sindacale abbandoneranno la chat personale attraverso cui vengono comunicati loro i turni di servizio “senza preavviso alcuno”. Ovviamente, la diffida contiene anche la richiesta d’istituzione di una bacheca ove affiggere i turni e un invito alla Muraca “a voler astenersi con effetto immediato dal continuare a ‘scaricare’ dalle buste-paga dei lavoratori giornate di ferie risultanti come fruite e in realtà mai dagli stessi godute”.
Gli ultimi due riferimenti riguardano i salari elargiti “a singhiozzo” e con tre mesi di ritardo e l’ennesima contestazione della condotta tenuta dall’amministrazione comunale.
“Certi che domani, di fronte alle nostre proteste e al grido di esasperazione che i lavoratori, per nostro tramite, continuano a lanciare, nessuno, a cominciare dal sindaco di Locri, potrà dire di non sapere e – conclude Piperno – di non essersi accorto di nulla”.