R. & P.
La Diocesi di Locri-Gerace e l’Unione Giuristi Cattolici Italiani ricordano con una mostra e un convegno, il Beato Rosario Livatino, giovane magistrato agrigentino ucciso in un agguato mafioso nel 1990.
La mostra sarà inaugurata oggi 4 novembre alle ore 16,30, nel Centro Pastorale di Locri, e resterà aperta fino al 13 novembre (con orario di apertura dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30).
A conclusione della mostra, il 13 novembre alle ore 16,30, si terrà il Convegno dal titolo: “Sub Tutela Dei. Il magistrato Rosario Livatino: servire la giustizia come Dio comanda” che vedrà la presenza di illustri e qualificati relatori.
La professoressa Mariolina Spadaro, responsabile della sezione di Locri dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, ha presentato l’iniziativa dedicata al “giudice ragazzino” ricordando il martirio del magistrato ucciso lungo la strada Agrigento-Caltanissetta mentre si recava in Procura per svolgere il suo lavoro:”Rosario Livatino – ha detto la docente – viaggiava senza scorta ed era un magistrato particolarmente esposto, avendo condotto, nonostante la giovane età (appena 38 anni e solo 12 passati in magistratura) inchieste molto delicate, nel momento cruciale del passaggio da ‘Cosa nostra’ alle nuove formazioni criminali denominate ‘Stidda’ ed in un contesto normativo ancora scarso di mezzi a disposizione dei magistrati e privo degli strumenti che sono stati successivamente adottati (legge sui pentiti, informatizzazione del processo, confisca dei beni dei mafiosi, ecc.). L’omicidio fu condotto con particolare efferatezza da ben quattro killer, armati di mitra e pistole, per dimostrare allo Stato ed alla stessa Cosa Nostra, la capacità criminale e la potenza di fuoco di questa nuova mafia emergente. Per la sua coerenza di fede nell’esercizio della professione, svolto nella consapevolezza ed accettazione dei rischi fino all’estremo sacrificio, la Chiesa ne ha riconosciuto le virtù eroiche e lo ha inserito nell’elenco dei Beati, fissandone la memoria liturgica al 29 settembre, data della sua Cresima. Immediata ed unanime fu, infatti, la convinzione, sia da parte del mondo giudiziario che tra la gente comune, che il giovane magistrato sia stato un martire della fede. Per il suo impegno cristiano e la coerenza nell’esercizio della professione, Rosario Livatino è stato indicato dai vescovi, tra i modelli di vita cristiana, come «testimone del XX secolo». Più di recente, anche papa Francesco lo ha additato come «esempio, non solo per i magistrati ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede ed il suo impegno e per l’attualità delle sue riflessioni». L’Unione giuristi cattolici, unitamente alla Diocesi di Locri-Gerace, ne ripropone la figura all’attenzione di quanti, specialmente tra i più giovani, non hanno mai conosciuto la vicenda del ‘giudice ragazzino’, che della legalità e della giustizia ha fatto il suo vessillo e modello di vita, ponendosi costantemente sub tutela Dei”.
Il convegno ha il patrocinio della presidenza del Consiglio del Comune di Locri, della Camera Civile “Tommaso Giusti” di Locri e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Locri che lo accredita per la formazione degli avvocati.