(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Seconda giornata di sit-in per i 15 lavoratori Lsu/Lpu che anche questa mattina hanno sostato davanti il municipio locrese, con alle spalle uno striscione con su scritto “Caro Bambino Gesù aiutaci tu, 4885 contrattualizzati meno 15 figli di un dio minore.Lavoratori in nero, si! Colorati, no”!
{loadposition articolointerno, rounded}
I 15 Lsu/Lpu, hanno reclamato un futuro ancora appeso ad un filo, anche dopo la nota trasmessa ieri al sindaco Calabrese, dal Dipartimento della Regione Calabria,Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, in cui lo informava di aver richiesto al Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, la proroga della Convenzione annuale 2015 per i sussidi e gli ANF spettanti ai lavoratori socialmente utili; con la promessa che l’Assessorato garantirà per l’intero anno 2015, il pagamento dei sussidi, ore integrative di assegni familiari per i lavoratori Lsu e le ore integrative per i lavoratori Lpu. L’Assessorato infatti il 6 febbraio scorso, ha impegnato nel bilancio 2015 risorse pari a 38 milioni di euro, destinate alle spettanze Lsu/Lpu.
<<Chiediamo di essere contrattualizzati-hanno rivendicato i 15 precari-e non continuare a prestare il nostro servizio nell’incertezza e dopo qualche mese, essere buttati di nuovo fuori>>.
Secondo il sindacalista della Cgil Marando, la nota in questione conferma l’utilizzo dei lavoratori solo per il 2015 <<Il Comune così come ha avviato la procedura di sospensione del loro utilizzo con relativa delibera, deve procedere a convocare una riunione di Giunta, con nuova delibera che evidenzi il ritorno dei lavoratori in qualità di Lsu/Lpu. Allo stesso tempo, chiediamo che il Comune di Locri (come fatto da tutti gli altri Enti), sottoscriva con i lavoratori il contratto individuale di 26 ore settimanali per 12 mesi, richiesto nei mesi scorsi dall’Ente alla Regione, con le clausole sospensive. Una questione questa che non riguarda solo il Comune di Locri, ma ben 37 della Calabria. Ad Oliverio invece domani, chiederemo di farsi carico della vicenda Lsu/Lpu, perchè nel momento in cui Regione e Ministeri competenti risolveranno la questione della contrattualizzazione per i Comuni che hanno sottoscritto il contratto con i lavoratori con il solo contributo regionale, non vorremmo che anche in quell’occasione, i lavoratori dell’Ente locrese si trovassero esclusi da questa procedura, se l’Amministrazione continuerà a dire di non poterli contrattualizzare>>.
Fin qui Marando. Rispetto invece a quanto richiesto dai precari, il sindaco Calabrese ha ribadito che a <<Locri non ci sarà nessuna contrattualizzazione, nè stabilizzazione. Il Comune di Locri è stato uno dei pochissimi Comuni della Calabria ad aver stabilizzato nel 2008, 43 precari. E’ stato uno dei pochi Comuni della Locride se non l’unico, ad aver aderito al bando regionale che prevedeva contributi per ben 5 anni, per la stabilizzazione dei lavoratori. Di quel procedimento, la Regione deve ancora al Comune di Locri 294mila euro. Come già premesso in un’Assemblea dei sindaci, Locri non è oggi nelle condizioni strutturali di poter fare nuove contrattualizzazioni o stabilizzazioni. Nel 2008, per i Comuni inferiori ai 5000 abitanti, era stata emanata dal governo Prodi una normativa che dava la possibilità di stabilizzare i precari, con un incentivo annuo di 9mila euro. E nessun Comune ha proceduto in tal senso, non mi sembra che i sindacati che oggi sanno fare solo “baccano” siano in passato intervenuti. Le accuse di natura politica dei sindacati ci lasciano indifferenti>>.
Intanto, come già anticipato ieri dal primo cittadino, questo pomeriggio la Giunta si riunirà, prendendo atto della nota della Regione Calabria e adottando le proprie determinazioni. Una nota che a detta di Calabrese, richiederà un’approfondita interpretazione (perchè di fatto non sembra offrire le garanzie richieste dal Comune), valutando il percorso dei 15 lavoratori e soprattutto <<Svincoleremo i lavoratori, poichè non potendo il Comune di Locri stabilizzarli, devono trovare altra soluzione. Noi siamo solo l’Ente utilizzatore>>.
E facendo riferimento al contenuto dello striscione esposto questa mattina, Calabrese ha sostenuto che <<Non vogliamo i lavoratori nè in nero nè colorati, vogliamo solo garanzie per tutti. Locri non è in condizioni di dare garanzie sul loro futuro. Dovrebbero rimanere presso questo Ente da precari. Non vogliamo sfruttare nessuno. Qualora dovessero rimanere nel Comune di Locri, andrebbero riviste le mansioni di ognuno, secondo quelle che oggi sono le esigenze dell’Ente. Non possiamo continuare a subire pressioni indebite da parte di chi, come i sindacati, disconoscono la normativa in materia. Se la Regione non avesse saputo interpretare il nostro percorso, non ci avrebbe inviato la citata nota. Siamo convinti del percorso intrapreso. Dispiace di quanto sta accadendo, ma con gli insulti non si risolve nulla. La Cgil (in modo particolare) e la Uil, anzichè scegliere la via del dialogo, hanno preferito quella dello scontro, insieme ad un partito di estrema sinistra>>.