di Francesca Cusumano
LOCRI – Una targa “come segno di gratitudine e di speranza di permanenza nella nostra comunità”.
E’ quanto sarà consegnato ai medici cubani, in servizio al nosocomio di contrada Verga, giovedì prossimo 31 agosto, alle ore 18, al Centro Salesiani cittadino.
A comunicarlo, il presidente dei Diritti del Malato e del Cittadino, Pino Mammoliti.
I primi di agosto, altri 120 camici bianchi cubani sono arrivati nella nostra Regione, sommandosi ai 51 arrivati a dicembre dello scorso anno e che da gennaio 2023, operano nei quattro ospedali della provincia di Reggio Calabria.
Un contigente sanitario reclutato in virtù di quanto stabilito dalla convenzione sottoscritta ad agosto 2022, dal presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la Sanità, Roberto Occhiuto, all’Ambasciata della Repubblica di Cuba a Roma, con la società Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A..
Un provvedimento, quello del governatore, finalizzato a superare le difficoltà nel reperimento e assunzione di medici, nonostante la pubblicazione di bandi e manifestazioni di interesse, andati poi puntualmente deserti.
“All’inizio – ha più volte, in questi mesi, sostenuto Occhiuto – fui criticato per questa mia iniziativa, ovvero, per aver portato in Calabria dei medici cubani. Oggi, c’è chi vorrebbe proporla anche nelle altre regioni. Ad agosto 2022, quando firmai l’accordo presso l’Ambasciata cubana a Roma, ho ribadito che questi medici non avrebbero rubato alcun posto di lavoro agli italiani. E infatti nell’ultimo anno e mezzo, abbiamo assunto in Calabria 2.500 unità di personale sanitario”.
Soddisfazione in questi mesi, è stata espressa anche dai cittadini calabresi, per la professionalità e per il contributo fondamentale apportato dal personale sanitario cubano, ai presidi della Regione.
Un plauso dunque, anche da parte del presidente dei Diritti del Malato e del Cittadino, Pino Mammoliti “In questi mesi – ha commentato – ho pensato che la presenza dei medici cubani presso i vari reparti dell’ospedale di Locri, sia stata la migliore soluzione adottata per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Queste persone provenienti dall’altra parte del mondo, sono giunte in Calabria con la sola ambizione di lavorare ed offrire il loro sapere scientifico, ad una popolazione spesso mortificata da arroganza, ipocrisia, sciatteria e pregiudizi di ogni genere. La loro retribuzione netta, è di poco superiore a 1000 euro, ma la loro dedizione non ha prezzo. Buona parte di questo giacimento ideale e sentimentale, è il frutto di sacrifici umani diversi dai nostri, mai ammorbati da superbia e alterigia”.
Giovedì dunque, la cerimonia di consegna di una targa “voluta e condivisa – fa sapere l’avvocato locrese – da gente comune (senza la presenza di comitati scientifici o plotoni cattedratici, al servizio di ipocrisie sociali di ogni ordine e grado) che rappresenta insieme, il segno di una gratitudine e di una speranza di permanenza nella nostra comunità”.