di Giuseppe Cavallo, Responsabile del Ceda 18
Le arachidi o “noccioline americane” sono un alimento che consumiamo, da sempre e che rappresentano il caratteristico “stuzzichino” per gli aperitivi e per accompagnare alcune diffuse bevande alcoliche. Si consumano sgusciandole o già sgusciate, tostate e salate; vengono utilizzate per stuzzicare l’appetito o dopo un pranzo o una cena.
Le arachidi non sono frutta secca ma legumi. Infatti, l’arachide è una pianta erbosa appartenente alla famiglia delle Fabaceae, appunto leguminose. Comunque, nonostante si tratti di legumi, le arachidi hanno qualità molto simili a quelle della frutta secca a guscio. I loro grassi monoinsaturi aiutano a ridurre il colesterolo cattivo e ad aumentare quello buono, mentre le loro proteine sono fonti di aminoacidi di qualità elevata essenziali per la crescita e lo sviluppo. L’acido p-cumarico e il resveratrolo, che contengono, sono potenti antiossidanti, che combattono i radicali liberi e, quindi, apportano grandi benefici alla salute. Del primo si ritiene possa ridurre il rischio di cancro allo stomaco, mentre il secondo sembra esercitare un’azione protettiva contro tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative e infezioni virali o micotiche. Altri composti dalle proprietà antiossidanti sono la biocanina-A, la genisteina e la vitamina E.

Le arachidi sono una fonte di coenzima Q10 (come il pesce azzurro, la carne di bovino, la soia e gli spinaci). Sono inoltre una buona fonte di niacina, che essendo una vitamina del gruppo B, aiuta il buon funzionamento del metabolismo, contribuendo alla salute del sistema nervoso e della circolazione sanguigna. Da preferire, ovviamente, sono le arachidi non salate, per l’effetto negativo che il sale può avere sull’organismo. Come sostengono molti medici specialisti e nutrizionisti, essendo un alimento di alto potenziale nutritivo ed energetico, vengono indicati nei casi di astenia e di superlavoro.
Nonostante vi sia un largo consumo di arachidi, soprattutto nella nostra regione, la produzione non è locale. A volte giungono sulle nostre tavole prodotti di oltre oceano. Perché non pensare, quindi, all’avvio di produzioni sul nostro territorio regionale, soprattutto in aree marginali che potrebbero rinascere a nuova vita produttiva? Le piante di arachidi possono essere benissimo coltivate nei nostri territori, dove le temperature sono ottimali per la loro crescita e produzione, tenendo presente che l’arachide si sviluppa, preferibilmente in luoghi con terreno drenato, fertile e ben dotato di sostanza organica. Nonostante sia considerata una coltura per i climi caldi, le piante vengono coltivate anche in zone dove il clima è fresco adottando i giusti accorgimenti. I divulgatori del Ceda (centro divulgazione agricola) n. 18 di Caulonia Marina dell’ARSAC, l’azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, il cui direttore generale è la dottoressa Fulvia Michela Caligiuri, stanno lavorando alla predisposizione di opuscoli divulgativi relativi alla specifica coltura e ad altre dei vari comparti agricoli del territorio.