di Simona Masciaga (foto fonte web)
ROMA – Alle 7,35 di questa mattina , il Sommo Pontefice, Papa Francesco, è tornato alla casa del Padre. Uomo di grande fede che ha dedicato la Sua vita alla preghiera, alla pace, al dialogo aperto interreligioso, e non solo, dotato di grande passione, è stato da noi definito il Pontefice della Teopatia proprio per la Sua grande passionalità umana.
Ai più simpatico, ma a molti antipatico ed invadente (proprio per la Sua mediazione diretta e senza mezze misure), la sua notevole capacità di comunicare e di sintetizzare il Vangelo nella praticità di vita, ha fatto di Lui un “uomo” al servizio dell’ uomo in toto.
Laudato sii, la sua enciclica dedicata all’ambiente e alle popolazioni dell’Amazzonia è un esemplare grido di amore verso la natura, contro la violenza della deforestazione e dell’importanza del popolo amazzonico. Teniamo conto che, il suo primo messaggio è sempre stato rivolto ai poveri, non solo economicamente ma ai poveri di ” fede” donando loro Speranza proprio intesa pienamente come virtu’ cristiana.
Non è stato un teologo come Benedetto XVI, non è stato un intellettuale come Paolo VI, non è stato un diplomatico come Pio XII… è stato un teopatico che mirava al cuore degli uomini con semplicità diretta, facendo della Speranza e dell’Amore la capacità di dominare il mondo.