
di Gianluca Albanese (foto e video di Enzo Lacopo)
E’ durata solo nove mesi la guida della Giunta Regionale calabrese affidata a un Presidente donna. Dove non hanno potuto i giochetti di palazzo, di coalizione e le scelte politiche, per loro natura opinabili, è arrivato il male del secolo, quello che non guarda in faccia nessuno e sa colpire a morte all’improvviso, alle spalle, anche nella fase apicale di una importante carriera politica.
L’elezione di Jole Santelli, la prima di una presidente in rosa, aveva alimentato grandi aspettative di rinnovamento di una politica calabrese che in cinquant’anni di ordinamento regionale aveva innovato poco e conservato tanto, pure troppo, stabilendo quel meccanismo naturale di alternanza tra centrodestra e centrosinistra che finora ha sempre impedito la rielezione di una maggioranza e di un presidente uscente.

Jole Santelli non ha fatto in tempo a spezzare questo andazzo, favorevole ai soliti camaleonti e trasformisti, perché la morte è arrivata troppo presto.
Oggi non è tempo di valutazioni politiche sul suo operato. Oggi c’è spazio esclusivamente per il dolore che si prova quando muore una persona che si conosce. Specie se chi se ne va è una donna piena di vita e di energie com’era Jole Santelli, o quantomeno così appariva. Coi suoi 51 anni era quasi un’enfant-prodige di una politica calabrese appannaggio dei soliti dinosauri e chi la conosceva sapeva che quando si trovava in buona compagnia non era mai cambiata rispetto ai tempi in cui, da giovane avvocato calabrese di stanza a Roma con un promettente avvenire politico, era un punto di riferimento per tanti giovani che si avvicinavano alla politica perché coinvolti dal suo fascino, dal suo carisma, dal suo entusiasmo.
Non era fatta per subire, Jole. Nemmeno l’aggressività di un male che ti colpisce dentro. Amava gli spazi aperti, il mare e la natura, luoghi in cui si sentiva sé stessa esattamente come quando riceveva i suoi giovani adepti nei salotti romani.

Ed è proprio in un’occasione politica che diventa anche socialità e convivialità, che vogliamo ricordarla attingendo all’immenso e prezioso archivio del nostro Enzo Lacopo, grazie al video di sei anni fa in cui la Santelli prese parte a un incontro politico nell’agriturismo “Modi” di Gerace. Ospite del titolare Francesco Macrì, insieme all’attuale coordinatrice di Fratelli d’Italia Wanda Ferro. All’epoca le bandiere di Forza Italia accomunavano tutti e tre. Fino a ieri erano divisi da diverse appartenenze partitiche. Oggi tornano insieme, uniti dal dolore per una scomparsa troppo grave, prematura e improvvisa.
La terra ti sia lieve, Presidente.
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