di Gianluca Albanese
SIDERNO – Se n’è andato da par suo. Con quel sorriso affabile e discreto che ha costituito il tratto distintivo della sua esistenza. L’ingegner Vincenzo Scabellone non è più tra noi. E non sarà facile percorrere le vie di ogni giorno sapendo che il nostro saluto non verrà più ricambiato col suo garbo da gentiluomo d’altri tempi. Era un’anima di razza, l’ingegnere. Di quelle che forse non ne fanno più. Non aveva mai sgomitato in vita sua per farsi largo quand’era in vita, figuriamoci nei mesi di sofferenza che hanno preceduto l’epilogo del suo transito terrestre. Non voleva dare dolore, dispensando gentilezza fino all’ultimo.
Anche nelle poche cerimonie pubbliche di cui è stato protagonista, è sembrato quasi schermirsi, come accadde otto anni fa, quando l’Ordine provinciale degli Ingegneri lo premiò con una medaglia d’oro per i cinquant’anni trascorsi dalla laurea.
La famiglia che ha formato è stato il suo più bel progetto. Definitivo nella costruzione di un solido ed esemplare nucleo ed esecutivo nella capacità di trasmettere quella nobiltà d’animo condivisa con la moglie Maria Sanci (amatissima pediatra) ai figli Francesco, Anna e alla nostra fraterna amica e collega Antonella.
Ora riposerà all’ombra di un ulivo, in quel paradiso dei buoni che immaginiamo verde e rassicurante come le colline della natia Samo. Uno come lui lo merita. Le esequie avranno luogo mercoledì 15 maggio alle 10 nella chiesa di Santa Maria dell’Arco a Siderno, partendo dalla sua abitazione di via Circonvallazione Nord.