di Gianluca Albanese
Ha destato grande indignazione la storiaccia venuta alla luce ieri dopo i provvedimenti restrittivi della libertà personale a carico di nove giovani di Melito Porto Salvo, accusato di aver reiteratamente abusato di una tredicenne. Indignazione per la gravità dei fatti delittuosi contestati e per il silenzio della comunità cittadina che, stando a quanto detto dal procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, ha taciuto per paura di ritorsioni, perché tra i «Nove cazzi piccoli” – così li ha definiti in un eccellente editoriale uscito stamattina il direttore de www.ildispaccio.it Claudio Cordova, c’è anche il rampollo della cosca Iamonte, egemone nel Melitese.
E così, in attesa di un cenno di reazione da parte della comunità cittadina melitese, non sono mancati gli interventi da parte di esponenti del mondo politico.
Ieri sera, per esempio, abbiamo registrato la nota stampa dell’assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano, che ha scritto che « Quanto scoperto dalle forze dell’ordine di Melito Porto Salvo in queste ore è orribile e fa venire i brividi per l’efferatezza del reato, per la perdurazione nel tempo e per la grave complicità generata tra i ragazzi che hanno abusato di una piccola vita per ben due anni. Indigna talmente tanto che l’indignazione non basta, né possiamo più accontentarci di vigilare solo su interventi ex post che vanno a tentare di riparare il danno psicologico nella mente della vittima. Occorre intervenire con attività di sensibilizzazione e soprattutto di educazione che possano prevenire gesti di questo tipo. La consapevolezza di cosa sia un rapporto sano, come anche di cosa invece è insano e perverso, deve appartenere a tutti, alle ragazzine e ai ragazzini, e deve essere rafforzato da percorsi educativi extra familiari e scolastici. Questo è il senso che ci ha spinto, insieme al Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, a inserire la promozione di attività di educazione al sentimento all’interno del piano per il diritto allo studio 2016/2017 destinati agli istituti comprensivi, quindi alle fasce più giovani che sono quelle più in grado di recepire tutti gli stimoli che i percorsi di educazione ai sentimenti possono dare.
La condanna del gesto deve essere accompagnata quindi da azioni di sostegno alla vittima, azioni sulle quali ci preoccuperemo di vigilare per essere certi del giusto apporto ricevuto, ma soprattutto insieme a tutte le istituzioni civili ed ecclesiali, nonché alle associazioni, dobbiamo investire per la creazione di giovani generazioni sane e consapevoli delle loro azioni e di una comunità coesa che tutela a sua volta le sue componenti più deboli».
Fin qui l’assessore Roccisano.
E’ di oggi, invece, l’intervento della consigliera metropolitana (e vicesindaco di Caulonia) Kety Belcastro, che ha scritto che « Ancora una triste e drammatica storia di violenza sessuale che si consuma ai danni di una ragazzina di 13 anni, soggiogata e abusata dalla crudeltà di un branco di uomini.
La cronaca ci consegna, infatti, un nuovo caso che, per le modalità, la crudeltà e per il contesto in cui è avvenuto, ci impone di fermarci a riflettere per poi trarne una drammatica analisi.
Leggendo le varie testate giornalistiche che descrivono i fatti che da circa due anni si protraevano nel melitese, si rimane inorriditi e indignati, sia per il raccapricciante atto in sè compiuto da nauseabondi giovani, che nello scoprire che tutta la vicenda sia stata frutto, oltre che dall’agire di menti perverse, anche sintomo di una cultura omertosa impregnata di inciviltà mafiosa ancora, purtroppo, persistente nella nostra terra.
Questa terribile e grave vicenda densa di particolari drammatici pone, dunque, l’accento su due questioni: la prima, l’importanza delle azioni di contrasto che devono essere messe in campo per prevenire ogni tipo di abuso sulla donna; la seconda, creare una coscienza sociale basata sulla parità di sesso, di diritti e di doveri.
La violenza sulle donne è un fatto sociale, è una violazione dei diritti umani. E i diritti umani si conquistano e si tutelano attraverso la consapevolezza della civiltà umana.
Ogni forma di violenza va sconfitta nelle situazioni quotidiane e le istituzioni ne devono essere principali protagonisti nel guidare questo processo sociale e culturale.
Il mio impegno politico andrà anche in questa direzione. Colgo, pertanto, positivamente la proposta di una manifestazione pubblica da tenersi per le strade di Melito avanzata dal Capogruppo PD in consiglio Regionale Sebi Romeo in solidarietà e sostegno alla minorenne vittima degli abusi».
Di seguito, infine, il comunicato stampa del movimento “Risveglio Ideale” capeggiato da Angela Napoli: «“Il paese è piccolo e la gente mormora” è stato sempre affermato sui piccoli centri o comuni di provincia. Ma questa volta non è accaduto, purtroppo. E a farne le spese è stata una innocente ragazzina di Melito Porto Salvo, comune del reggino.
Per ben due anni la ragazza è stata violata e selvaggiamente stuprata da bestie feroci tra i quali c’erano quello che lei credeva essere il suo fidanzatino e il figlio del boss del luogo.
Retroscena di una violenza inaudita e di raccapriccianti particolari ai quali non si può non prestare attenzione senza sollevare dei dubbi.
È mai possibile che nessuno nel paese e nei dintorni, dico nessuno (domanda sollevata anche dal giornale Il Dispaccio) non si sia domandato cosa ci facesse in auto una bambina con tutti quei ragazzi non una ma più volte? E i genitori e i più stretti familiari non si sono mai chiesti nulla sugli spostamenti della ragazza? E gli insegnanti sul suo probabile comportamento in aula? Gli amici dov’erano?
È mai possibile che basta la presenza del figlio di uno ‘ndranghetista su “queste scene” per dimenticare quali siano i principi della solidarietà e della coscienza ed interrogarsi se riveste carattere di normalità tale “via vai”, tale vicinanza promiscua tra quelle figure (FIGURI a dire il vero!) di sesso maschile e la bambina?
Ma, purtroppo, quando “conviene” o quando si ha paura si dimentica che i bambini, anche i figli degli altri, sono il bene più prezioso da tutelare e da proteggere.
Si dimentica tutto ciò financo a scordarsi di trovarsi in una piccola realtà territoriale e che il pettegolezzo ed il mormorio a fin di bene si può e si deve fare, E SI DEVE DENUNZIARE.
Purtroppo anche l’annoso silenzio di coloro che sapevano rientra nell’ambito dell’omertà che è propria di gran parte del popolo calabrese e della quale si serve la ‘ndrangheta per i suoi spudorati affari.
Il coraggio della ragazzina e l’encomiabile attività investigativa dell’Arma ha portato all’arresto dei responsabili.
L’associazione Risveglio Ideale, fondata e presieduta dall’Onorevole Napoli, esprime un sincero ringraziamento ai Carabinieri per aver assicurato alle patrie galere quegli esseri spregevoli confidando che vengano loro inflitte le pene più severe senza alcuno sconto o attenuante».
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Le manifestazioni avranno un loro senso quando ad organizzarle sarà la gente di Melito. Quelle sollecitate, anche se il fine è nobile , non avrebbero la stesso significato.