di Gianluca Albanese
SIDERNO – Solidarietà, legalità e responsabilità. Sono i tre principi cardine del progetto “I walk the line”, finanziato per quasi tre milioni di euro e promosso dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza nell’ambito del PON “Legalità” 2014-2020. Una misura da realizzare in 24 mesi a cura della Città Metropolitana di Reggio Calabria per favorire l’inclusione sociale e la diffusione della legalità di giovani di età compresa tra i 14 e i 25 anni a rischio devianza, al fine di combattere dispersione scolastica, bullismo, cyber bullismo, insuccesso formativo e povertà educativa.
Ente partner per il comprensorio ionico è il Comune di Caulonia, che ha messo a disposizione un immobile confiscato alla criminalità organizzata di via dei Carafa nella frazione marina, e che agirà in sinergia, oltre che con la Metro City (responsabile di progetto il dirigente Stefano Maria Catalano), col Centro per la Giustizia Minorile della Calabria, con l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni, e con l’Ufficio Scolastico Provinciale.
Alla base del progetto c’è uno studio approfondito sulla devianza giovanile, in particolare “nelle zone dell’Aspromonte, ove – è scritto nella sezione dedicata al contesto di riferimento – la criminalità organizzata, ormai da tanti anni, agisce quasi indisturbata per rinvenire nella giovane popolazione calabrese un gran numero di ‘stretti collaboratori’. I giovani, attirati dal guadagno facile, dalla carenza di sbocchi lavorativi, dalla arretratezza culturale del territorio, iniziano a delinquere senza dare importanza alle conseguenze che derivano dalla commissione dei reati contro la persona e contro il patrimonio”.
E se a livello nazionale l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni fotografa una situazione, a cinque anni fa, di 22.139 minori segnalati per aver commesso un reato (il 74% sono italiani, dei quali l’87% maschi), nell’area metropolitana di Reggio Calabria viene quantificata in oltre 300 casi che “non cessa a diminuire e – spiega lo studio – oltre ai reati contro il patrimonio, sempre più spesso si rende autrice di reati contro la persona. Violenza sessuale e privata, minacce e lesioni personali, la fanno da padrona”. Specie se associati a dipendenze da alcol e droghe “tradizionali”, ma anche da nuovi stupefacenti, come anfetamine, ecstasy e Ghb e funghi allucinogeni.
Lo studio evidenzia una geografia della devianza che varia da zona a zona, in un contesto di dispersione scolastica che si attesta sul 25% dei casi. Particolarmente acuiti i fenomeni di bullismo nella Piana di Gioia Tauro, zona in cui la ‘ndrangheta investe sul mercato criminale del caporalato; estorsioni agli operatori economici sono la costante della presenza mafiosa a Reggio Calabria, mentre nella Ionica è più frequente il condizionamento del voto e l’infiltrazione della criminalità organizzata nella Pubblica Amministrazione e nelle Istituzioni rappresentative.
Da qui la necessità di agire in sinergia con tutti gli attori istituzionali e sociali preposti per leggere con attenzione i dati delle diverse espressioni di devianza, promuovere cultura della legalità, cittadinanza attiva e accoglienza e accrescere l’autostima insieme al senso di responsabilità personale e al senso di fiducia nelle istituzioni, sostenendo l’autonomia e i percorsi professionali futuri e attivando processi di responsabilizzazione e cambiamento.
Sono 67 i professionisti coinvolti nell’area metropolitana, tra tutor, assistenti sociali, educatori, psicologi, animatori, coordinatori informatici e di zona, assistenti amministrativi e coordinatori tecnici, e i percorsi di legalità saranno svolti anche con la partecipazione a incontri con la Procura del Tribunale dei Minori, esperienze di tipo culturale per la riscoperta dei valori dell’identità etnico-culturale calabrese, esperienze di tipo escursionistico per favorire il rispetto dell’ambiente, percorsi con le scuole, percorsi di orientamento con Confcommercio e Confindustria, attività di volontariato e collaborazione ad azioni solidali verso fasce marginali, fino alla creazione di uno spazio laboratoriale in cui ogni ragazzo si senta protagonista di sé stesso.