di Gianluca Albanese
La battuta di Silvio Berlusconi, che a Tropea, nell’introdurre la candidata alla presidenza della giunta regionale della coalizione di centrodestra Jole Santelli ha riferito testualmente: “La conoscono da parecchi anni ma non me l’ha mai data”, ha suscitato un vespaio di polemiche, specie tra gli avversari politici.
La prima a intervenire è stata la sindacalista Mimma Pacifici, candidata al consiglio regionale nella lista del Pd, che nel pomeriggio ha diramato una nota con cui ha reagito fermamente.
Di seguito il testo integrale della nota di Pacifici.
“Le parole con cui Silvio Berlusconi ha aperto il suo intervento a favore della candidata al governo della Regione Calabria Jole Santelli offendono ogni singola donna, oltre che essere sconcertanti nei riguardi della stessa Santelli. L’ex premier non riesce a contenere la sua natura, in cui le donne hanno un ruolo di mere ancelle, subalterne al sedicente potere maschile, lontane anni luce dell’emancipazione che ha riguardato il mondo femminile. Come candidata del Partito Democratico e dirigente della CGIL invito ogni cittadino a riflettere in vista del voto di domenica prossima. È in gioco non solo il futuro della Calabria, ma una visione di società che oggi nel 2020 non può che essere improntata sulla totale e incondizionata parità di genere, partendo dal rispetto verso ogni singola donna. Mimma Pacifici”
Le ha fatto eco, in serata, l’avvocato Nensi Spatari, anche lei candidata in consiglio regionale con la lista del Pd, attraverso una nota che riportiamo integralmente.
“L’infelicissima affermazione odierna di Silvio Berlusconi, sceso in Calabria come un novello messia nonostante l’età politica alla spalle, e resa alla presenza della candidata Jole Santelli rappresentano lo spaccato di quella che oggi è la destra italiana: da un lato Salvini, con il suo innato e mai mutato antimeridionalismo e le sue ridicole sceneggiate al citofono e dall’altro lato quel che resta di Berlusconi, che tra una concezione offensiva e denigrante della donna e argomentazioni prive di alcun senso e che denotano poca lucidità promette in Calabria il miracolo economico e liberale che sbandiera ormai dal lontano 1994, nella speranza che i calabresi abbiano memoria corta e non rammentino i disastri compiuti in anni di governo nazionale e regionale dalla destra. Quale donna, mamma, professionista e candidata del territorio invito tutte le donne a riflettere su quanto accaduto oggi e neppure stigmatizzato dalla divertita Santelli; affermazioni che avendo avuto ovvio richiamo mediatico a livello nazionale hanno gettato discredito sulle donne e fatto scendere ancor di più il livello culturale del dibattito. Fortunatamente non siamo tutti uguali e rivendichiamo con orgoglio quanto fatto e stiamo ancora facendo in questi ultimi giorni, in cui siamo impegnati a dialogare con i calabresi per spiegare la grandissima occasione che abbiamo nel votare Callipo Presidente, per liberare la Calabria dalla “politica politicante” dei portatori di voti e dalle figure che mortificano sia a parole che con i fatti la concezione della politica e il sapore della partecipazione popolare e democratica”.