di Gianluca Albanese
LOCRI – Pino Mammoliti e Giovanni Calabrese; Peppe Fortugno e Raffaele Sainato. Domenica faranno il tifo tutti per lo stesso candidato, quel Gianluca Callipo che stamani è tornato a Locri in veste ufficiale, dopo gli incontri informali tenuti dopo ferragosto nello studio legale Mammoliti e l’uscita pubblica organizzata dai giovani del Pd coordinati da Schirripa a “La Playa”.
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Forse non ci sperava nemmeno lui, il giovane sindaco di Pizzo, di riuscire ad aggregare, a pochi giorni dalle primarie per la scelta del candidato governatore, persone di estrazione politica e storie diverse che in lui vedono l’interprete più autentico di quel progetto di rinnovamento per il territorio in cui Locri e la Locride hanno ricevuto promesse di grande attenzione. Un progetto pragmatico e post ideologico, come piace a Renzi, tanto che in Calabria Callipo sembra rappresentare quello che per molti è il Matteino a livello nazionale: l’uomo (anzi…il ragazzo) della Provvidenza 2.0.
L’auspicio di una sua vittoria alle primarie, manifestato dal sindaco Calabrese stamani in conferenza stampa, è apparentemente sorprendente, ma in realtà prende le mosse da un progressivo disimpegno verso il centrodestra (o meglio, verso i suoi rappresentanti istituzionali in Calabria) che il sindaco ha manifestato già nelle settimane precedenti alle elezioni europee, quando per sua stessa ammissione preferì andare al mare piuttosto che sostenere la candidatura di Peppe Scopelliti. La scelta fa il paio con la critica crescente al centrodestra reggino e ai consiglieri regionali uscenti di questa parte politica.
Oggi Calabrese spiega che “in un momento cruciale per Locri e per la Locride dobbiamo auspicare che vinca un candidato presidente che ci dia prospettive di sviluppo e che è stato l’unico, finora, ad avere il garbo di chiedere d’incontrare l’amministrazione comunale. Mi sarei aspettato analoga richiesta da Mario Oliverio – ha proseguito il sindaco – ma così non è stato e noi siamo sempre pronti ad accogliere chiunque (anche i candidati del centrodestra) che vengono a presentare un progetto serio per la crescita di questo territorio. Callipo non è venuto a chiederci il voto per le primarie – ha concluso Calabrese – ma per ascoltare le nostre istanze e le tante criticità (sanità in primis) denunciate da questa amministrazione nel corso dei mesi precedenti, ed esporre il suo programma. Se poi qualcuno della maggioranza consiliare vorrà andare a votarlo alla primarie sarà libero di farlo”. Già, perché fare il tifo per un candidato – aggiungiamo noi – può non bastare se non ci sono i voti per fargli vincere la competizione elettorale.
Ma sono davvero tutti d’accordo nella maggioranza, sul sostegno a Gianluca Callipo?
L’unico ad avere manifestato aperto dissenso è stato Alfonso Passafaro, per il quale è in cantiere da tempo una candidatura in consiglio regionale col centrodestra. Contattato da Lente Locale, Passafaro ha dichiarato che “Indipendentemente dalla mia candidatura o meno, io voterò coerentemente per il centrodestra, così come ho fatto alle elezioni Politiche, alle Comunali e alle Europee”.
Sembra, invece, d’accordo col sindaco anche l’assessore Fontana, presente alla prima parte dell’incontro odierno con Callipo, quella a porte chiuse tra il candidato alle Primarie e la maggioranza consiliare, presente al gran completo, con le sole eccezioni del già citato Passafaro e dell’assessore Eva Cappuccio, fuori sede per impegni di lavoro.
“Ho ascoltato con attenzione quello che ha detto Callipo – ha dichiarato Fontana a Lente Locale – e ne ho apprezzato le doti e la preparazione. Ben venga un progetto di sviluppo per questo territorio che sicuramente merita il nostro sostegno pensando, appunto, al territorio, mentre chi parla di una nostra scelta politica sbaglia, visto che nessuno di noi è intenzionato a tagliare le nostre radici ideologiche, men che meno io che a sedici anni ero già iscritto al Fronte della Gioventù: stiano tranquilli tutti. Nessuno di noi aderirà al Pd”.
Fin qui Calabrese, Passafaro e Fontana.
Ma che terreno ha trovato Gianluca Callipo prima della sua visita odierna a Locri? Possiamo dire sicuramente fertile. Troppi i segnali emersi nel corso di questi mesi in consiglio comunale, dal vicesindaco Sainato che ad agosto ha detto che potrebbe non votare centrodestra alle Regionali, al consigliere di opposizione Pino Mammoliti che nel giro di un anno è passato dal ruolo di “nemico pubblico numero uno” di Calabrese e soci, combattuti a suon di manifesti allegorici e sottili provocazioni in aula, a partner in quella che l’avvocato stesso ha definito, nel corso della seduta consiliare di giovedì 25 “una luna di miele”.
Oggi, Mammoliti (assente alla conferenza stampa in municipio ma percepito, almeno da noi, come convitato di pietra) gongola per aver incassato, in quota parte, il sostegno dell’amministrazione comunale al “suo” Gianluca Callipo. Come dicevamo, è stato il primo ad accoglierlo a Locri, a fargli incontrare, in un tour de force di una assolata e torrida mattinata d’agosto i rappresentanti delle professioni, del tribunale, della diocesi e della casa circondariale. E naturalmente, gli attivisti dell’osservatorio politico “Spazio Aperto”, che ha contribuito a fondare.
Gli toccava di diritto, come renziano della prima ora.
E se l’è presa proprio a cuore la sua causa, tanto che la sua opposizione in consiglio comunale è diventata via via più blanda, le tipografie hanno drasticamente ridotto gli incassi perché ormai i manifesti non li stampa più e ha deciso, strategicamente, di virare verso la stagione della “luna di miele” con Calabrese (col quale si è perfino scusato in Consiglio per non averlo riconosciuto come sindaco nel corso delle prime sedute dell’attuale consiliatura) e per un armistizio coi suoi avversari interni del partito, in primis col segretario di circolo Peppe Fortugno, siglato nel corso dell’assemblea convocata dopo qualche anno lo scorso agosto.
In cambio, ha ottenuto anche lui la promessa di riportare Locri al centro dell’agenda politica regionale, che di per sé è una causa nobile e fa il paio col “progetto per il territorio” tanto invocato da Calabrese e soci. Svaniti sul nascere i sogni di una candidatura in consiglio regionale e le chimere di un assessorato esterno a una personalità locridea in caso di una vittoria di Callipo, Pino Mammoliti, e con lui tutto l’osservatorio politico “Spazio Aperto”, rimangono, al momento, a bocca asciutta sul piano della rappresentanza politica in quello che sarà il prossimo consiglio regionale e rimangono relegati a meri portatori d’acqua di un Callipo elevato al ruolo di “Ragazzo della Provvidenza” all’interno di un calderone dove c’è tutto e il contrario di tutto, secondo una ricetta già ben collaudata nel Vibonese, laddove i buoni rapporti tra renziani ed esponenti del centrodestra sono all’ordine del giorno.
A che prezzo? Lo scopriremo a urne chiuse. Domenica dopo le 21. I più ottimisti parlano di una Locri “monocolore” tutta per Callipo,tanto che se dovesse prendere un risultato inferiore al 70% in città, già sarebbe deludente.
Per il momento, non mancano i “mal di pancia” per questo sostegno bipartisan a Callipo percepito da molti come un semplice “accorduni” e che potrebbe creare qualche imbarazzo anche a livello consiliare, dato che dei cinque consiglieri di opposizione, almeno due sembrano orientati a sostenere Gianni Speranza alle primarie di domenica.
Ah, resta un ultimo quesito. Ma poi, Giovanni Calabrese andrà a votare alle primarie di domenica? Il sindaco, a precisa domanda, spiega che “Non mi sono posto il problema, a tutt’oggi. Vedremo”.
A Locri si vota nel palazzo di città. La strada la conosce, insomma. Sta a lui la scelta se percorrerla anche questa domenica.