BOVALINO – Mentre nella Locride impazzano gli scioperi, difficoltà organizzative a causa di economicità sempre più esigue e i rifiuti si moltiplicano ai cigli delle strade nella biblioteca del palazzo storico della Provincia, si firmava il protocollo d’intesa per la gestione associata dal servizio di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti solidi urbani. Un accordo che prevede lo svolgimento coordinato del servizio, in modo da rispondere ad una logica di economicità insita nel progetto e, ovviamente a una riduzione del quantitativo di rifiuti solidi urbani conferiti in discarica. Una cooperazione fra comuni e provincia che vedrà il sostegno costante dell’osservatorio provinciale rifiuti, questo al fine di proporre e predisporre una definizione unitaria del servizio. Un obiettivo, quello della differenziata che non solo dovrebbe essere raggiunto ma con il quale si potrebbe aspirare all’autosufficienza territoriale. Un’organizzazione quasi perfetta se si considera anche l’inserimento di Bovalino fra i poli produttivi verdi con la conseguente realizzazione di un’isola ecologia in zona Coltura, un reale passo avanti che non fa però i conti con le realtà di fatto. Questo perché, mentre Mittiga corre fra Reggio e Roma, a sottoscrivere protocolli d’intesa e a esporre al tavolo romano i problemi della Locride in compagnia dei suoi colleghi di poltrona, il comune di Bovalino è sempre più sommerso da un degrado asfissiante e nauseante. Discariche a cielo aperto, cumuli di immondizia nei punti strategici del paese scarichi fognari che liberi dalle briglie estive scorrono ridenti verso il mare indisturbati sotto gli occhi assenti e degli amministratori.
(Possiamo ammirare il flusso del liquami che si riversano in spiaggia) qui video<{youtube}B6vqiluc2IU&feature|640|480{/youtube}>
Una degradante normalità attanaglia quella che è, o meglio quella che teoricamente sarebbe la terza piazza commerciale della Locride. Una situazione insostenibile risolvibile forse con la stipula di questi esaltanti protocolli? Si, se solo non ci fosse scritto all’articolo 10 del protocollo d’intesa che “ognuno degli enti aderenti si impegna a partecipare fornendo la quota finanziaria, gli strumenti e le unità di personale previsti”. Il problema, in questo frangente, non è tanto la somma in sé che ogni ente dovrà fornire quanto la capacità di ottemperare quest’obbligo al fine di rendere fruibile e fattibile la realizzazione del progetto differenziata. Una considerazione che potrebbe trovare conferma nella lettura del resoconto di spesa del comune di Bovalino in relazione alla voce maggiori spese, concernenti, per l’appunto il noleggio automezzi (compattatore) da €. 21.000,00 a €.29.200,00, dalla manutenzione automezzi da €.17.600,00 a €. 23.100,00 e dalle spese carburanti automezzi da 41.000,00 a €. 62.000,00, per un totale di spesa di €.34.700,00. Considerando queste somme e le relative condizioni in cui versa l’estetica della cittadina, considerando che nonostante le pseudo stabilizzazioni di Lpu/Lsu i servizi non sono migliorati, anzi. Considerando che le regole imposte dalla spending review e i limiti del patto di stabilità, considerando i 2 milioni di debiti fuori bilancio (al momento solo questi sono quelle certificati) e considerando lo stato economico-finanziario dell’ Ente, anche se i più speranzosi volessero ben sperare in un repentino cambio di rotta il trend storico dei residui attivi sembra confermare la difficoltà di riscuotere vecchi crediti molti dei quali rappresentano poste molto vecchie, ormai prescritte. Non si prevedono entrate tributarie e qualora ve ne fossero sarebbero da impiegare nella voce cause perse, sì perché sul groppone del Comune a pesare ci sono anche le vertenze che cittadini quasi quotidianamente presentano al palazzo comunale. Ecco un altro inghippo della macchina amministrativa, un paese che è una gruviera, ad angolo un’insidia così i cittadini ormai stanchi di riparare proprie spese le loro autovetture riversano nelle casse dell’ente, non certo denaro ma vertenze. È il collasso. E non c’ è protocollo d’intesa che tenga o inaugurazioni fantomatiche, convegni e riunioni, il vuoto di potere aleggia e il dissesto una possibilità da qualcuno quasi augurata.
ADELINA B. SCORDA