Nessun cerimonia si terrà domani mattina a Locri per ricordare Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale assassinato 7 anni fa a Palazzo Nieddu durante le primarie dell’Ulivo. La decisione è stata presa dalla vedova Maria Grazia Laganà a causa del grave lutto che ha colpito la sua famiglia la scorsa settimana. La parlamentare del Pd ha infatti perso alcuni giorni fa la cognata Giovanna Maio, stroncata da un male incurabile a soli 48 anni. L’impressione, comunque, è che non ci sia quest’anno il clima giusto per cerimonie solenni, sia per la recente condanna che ha colpito la stessa Laganà, accusata di falso e abuso d’ufficio per fatti risalenti all’epoca in cui era vice direttore sanitario dell’ As n,9; sia per la recente pronuncia della Cassazione che ha annullato la condanna all’ergastolo di Alessandro Marciano, ritenuto fino a ieri il mandante dell’omicidio Fortugno. Ad ogni modo, anche se non scenderanno a Locri ministri e politici, come da tradizione si terrà nel pomeriggio, a partire dalle sedici ,una messa commemorativa nella cattedrale di Locri alla presenza delle massime autorità locali ecclesiastiche, politiche e civili. E’ prevista la presenza, tra gli altri, del questore di Reggio Calabria, Guido Longo, e del dirigente del Commissariato di P.S. di Siderno, Carmine Soriente.
Anche Bruno Piccolo, il pentito che con le sue dichiarazioni ha contribuito a che si facesse luce sull’omicidio dell’ex vice-presidente del consiglio regionale, moriva il 16 ottobre. Suicida. Almeno così hanno detto. Era il 2007.Di lui, e del suo sacrificio, non se ne parla più da tempo.
Antonella Scabellone