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A partire dalla Villa Romana di Palazzi di Casignana per poi arrivare alla Villa del Naniglio di Gioiosa Jonica, passando per il teatro romano di Marina di Gioiosa Jonica; il Palatium tardo antico di Quote San Francesco e il teatro di Portigliola e, infine, il Casino Macrì di Locri è senz’alcun dubbio quanto di meglio si possa presentare riconducendo il tutto a quell’età, romana per l’appunto, che potrebbe aprirsi ad altre realtà italiane, come per l’appunto quella della città laziale e tante altre ancora nello Stivale, per partecipare a dei circuiti molto più ampi nel contesto dei quali promuovere il proprio prodotto facendosi conoscere e permettendo alla Nazione intera di far conoscere qualcosa che costituisce un “unicum”, tutto in salsa calabrese.
di Antonio Baldari
TERRACINA – Scoperta sensazionale a Terracina: nei giorni scorsi è stato infatti svelato il vero volto di Giulio Cesare, il celeberrimo imperatore romano oggetto di studio per volumi e volumi della storia di Roma e dintorni; oggetto anche di pellicole cinematografiche per la grande età vissuta dall’Impero e via di queste attenzioni storico-artistico-culturali che ne hanno fatto uno dei personaggi tra i più omaggiati in oltre duemila anni.
Tale momento è stato vissuto nel contesto più ampio della cerimonia di inaugurazione del teatro romano di Terracina, nota città laziale che può vantare questo straordinario luogo quale testimonianza pressoché unica nel suo genere, avente una struttura risalente ad oltre venti secoli fa, struttura originale naturalmente, che è riemersa dopo circa cinque anni di scavi archeologici essendo stato coperto per tanto tempo dalla costruzione delle case medievali ed avendo subìto i pesanti bombardamenti della Seconda guerra mondiale il 4 settembre di ottanta anni fa.
Ad ogni buon conto, prescindendo da questo storico giorno in cui Terracina ha regalato questa sua, autentica, perla di storia, arte e cultura all’Italia intera nello specifico il pensiero non più di tanto nascosto lo si conduce verso ciò che è la Calabria “romana” e più specificatamente il comprensorio della Locride che sta vivendo un momento molto importante per quanto concerne l’aspetto archeologico ed al contempo turistico, per come del resto abbiamo documentato con il Nostro Giornale.
A partire dalla Villa Romana di Palazzi di Casignana per poi arrivare alla Villa del Naniglio di Gioiosa Jonica, passando per il teatro romano di Marina di Gioiosa Jonica; il Palatium tardo antico di Quote San Francesco e il teatro di Portigliola e, infine, il Casino Macrì di Locri è senz’alcun dubbio quanto di meglio si possa presentare riconducendo il tutto a quell’età, romana per l’appunto, che potrebbe aprirsi ad altre realtà italiane, come per l’appunto quella di Terracina e tante altre ancora nello Stivale, per partecipare a dei circuiti molto più ampi nel contesto dei quali promuovere il proprio prodotto facendosi conoscere e permettendo alla Nazione intera di far conoscere qualcosa che costituisce un “unicum”, tutto in salsa calabrese.
Che rappresenterebbe l’abbrivio di un’alba nuova per le bellezze di Calabria, da sostenere su un livello molto più prestigioso e maggiormente fedele del tasso di attrattività di quest’area specifica della Locride, promuovendo in primis, tanto per fare un esempio, degli scambi didattico-formativi con le scuole, per non dire di veri e propri gemellaggi.