BIANCO – Toni cordiali e apparentemente pacati sono stati i segni distintivi del primo consiglio autunnale di Bianco; quattro i punti all’ordine del giorno e poco più di un’ora di concertazione. A richiedere maggiore discernimento l’istanza presentata da una ditta del medesimo comune per l’utilizzo di capannone già utilizzato come ricovero per deltaplano per la lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli e officinali. L’inghippo secondo la ricognizione adoperata dall’ufficio tecnico dell’Ente, affinché possa essere approvata la richiesta, riguarderebbe le caratteristiche dell’area interessata che oltre a rientrare nella zona Fas (fondo aree sottoutilizzate) che già di per sè bloccherebbe la procedura di approvazione, necessiterebbe, inoltre di una variazione urbanistica, visto che non sarebbe sufficiente infatti la semplice modifica della destinazione d’uso del capannone. A frenare l’approvazione, la linea politico-amministrativa dell’amministrazione Scordino che è maggiormente interessata a mantenere la zona, antistante al mare, di prevalente ispirazione turistica. La difficoltà decisionale sta nella contezza che il reimpiego della struttura apporterebbe nuovi posti di lavoro che in un periodo di carestia occupazionale non guasterebbe. A frenare sul sì anche l’attesa sull’epilogo Pisl e non volendo mandare all’aria tutto un rispettoso “no” ha respinto la richiesta della ditta bianchese. Il turismo è la vocazione destinata e ricercata dal Comune, ma per non respingere in toto la richiesta è stata espressa la volontà di ricercare un altro sito che consenta all’azienda di non restare a mani vuote e all’Ente di non opporre un diniego assoluto. Per il bilancio, poi, secondo dei quattro punti, si dovrà attendere ancora un po’ per il momento: ad essere presa in esame è stata solo la salvaguardia degli equilibri del documento contabile.
ADELINA BEATRICE SCORDA
