di Domenica Bumbaca
Locri-Tutto si sta fermando. Tutto in bilico e stand by. In attesa di ulteriori aggiornamenti guardiamo il bollettino delle 18 sperando che il numero dei contagiati non aumenti e che gli ammalati guariscano. Tutto fermo e in casa. Tutti a casa. Per chi lo comprende. Per chi ancora, oggi continua ad andare a fare la spesa con la famiglia, per chi va in gruppo e con i bambini a fare le passeggiate, per chi esce per curiosità, non c’è decreto o buon senso che tengano. Il tempo in casa è prezioso a riscoprire tante doti e per chi può assiste i figli che si dilettano nei nuovi modi di apprendere la didattica. Non si ferma la voglia di imparare, di continuare a studiare. L’apprendimento scolastico a distanza si può e si deve. Dai più piccoli con laboratori e giochi didattici, colori, disegni e lavoretti manuali, gli alunni delle scuole primarie alle prese compiti assegnati sul registro elettronico ai ragazzi delle scuole medie che sfogliano libri, manuali e ricerche su internet. I più grandi, soprattutto gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, sanno che fermarsi non si può, e allora le scuole offrono la didattica a distanza con metodologie e strumenti innovativi, con video conferenze e piattaforme e learning
In alcune scuole del territorio sono stati comunicati, anche tramite la bacheca della classe, i codici di accesso per iscriversi ai corsi a distanza, per esempio con google classroom e i docenti, secondo l’orario in vigore, invitano gli studenti a seguire in diretta lezioni in videoconferenza, oppure condividere materiale didattico: registrazioni audio, video, testi, verifiche formative. Ci sono anche piattaforme che raccolgono centinaia di video, cartoni, programmi educativi per i più piccoli. Per i più grandicelli esistono software didattici da scaricare e dove è possibile accedere ad un menu che contiene i download per svolgere attività interattive suddivise per aree.
Non è una gara tra scuole, tra chi ha già gli strumenti adatti, ma ogni scuola, di ogni ordine e grado, si sta attrezzando, qualcuno lo era già, come meglio crede. Ognuno con i docenti impegnati, perché se pur a casa gli insegnanti non riposano affatto, ma lavorano per e con i propri alunni, mettendo alla “dura prova”, e non guasta, anche i genitori che affiancano i propri figli, special modo i più piccoli.
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato un nuova nota con la quale vengono date indicazioni più precise relativamente alla didattica a distanza per far fronte alla sospensione delle attività didattiche in tutta Italia. Va, peraltro, esercitata – si legge in una nota ministeriale- una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline ed evitare sovrapposizioni e la sola mera assegnazione di compiti senza didattica. L’appello dei dirigenti scolastici, in questa fase di emergenza, è quello di mantenere i contatti con i propri allievi, un modo non solo per mantenere vivo l’insegnamento- apprendimento ma soprattutto per le relazioni umani e il sostegno morale. Gli insegnanti accolgono l’appello dei ds e mostrano la loro vicinanza e propongono non solo i compiti, pagine da completare, esercizi da fare, ma anche attività laboratoriali e manuali che impegnano la mente dei ragazzi, fra tutti il lavoro artistico dell’arcobaleno con leit motiv “Tutto andrà bene”, un’attività per colorare le giornate. Arrivano nei gruppi delle mamme lettere e saluti dalle maestre, proposte fa fare insieme in famiglia, consigli su quali giochi fare in casa, a inventare storie e poi la maestra Adriana invita a scrivere ogni giorno il quaderno delle storie, il racconto di queste giornate di “iorestoacasa”. Altre le proposte come l’esperimento della “classe capovolta” che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento con i bambini che prepareranno una lezione su un argomento specifico e la condivideranno con gli insegnanti.
In questi giorni, dove il sole ci regala le belle giornate e l’istinto ci porta a uscire fuori, per una bella passeggiata, sappiamo che invece il decreto “iorestoacasa” vale più di ogni nostra intenzione. È la ragione che deve aiutarci. Così tra messaggi di whatsapp, chat e social network conosciamo la studentessa Lucia che ogni mattina si sveglia e impiega le sue ore in collegamento con i docenti. Lei che con il terzo liceo sa che ogni giorno acquisendo nozioni a distanza sarà utile per allenare la mente e non staccare con lo studio.
Mamma Sara ci racconta che ha la possibilità di stare a casa e la mattina si dedica ad aiutare il figlio che frequenta le scuole medie, mentre il pomeriggio è dedicato ai giochi didattici e le esercitazioni di dettato e numeri da scrivere con la figlioletta di prima elementare. Leggiamo e riportiamo anche il messaggio della maestra Francesca: “Cari genitori, stiamo vivendo un momento di grande agitazione e preoccupazione, che ci impone la distanza dai nostri alunni. La realtà non deve intaccare assolutamente la serenità dei nostri bambini, per cui ho bisogno del vostro aiuto e sostegno. La scuola, in tutto il territorio nazionale, si impegna a non fare perdere momenti didattici significativi per il buon esito dell’anno scolastico, attraverso la tecnologia. Noi, potremmo attivare la classe virtuale, ma essendo consapevole che non tutti i genitori hanno le competenze per sostenere i loro figli nei collegamenti, non ce la sentiamo di privilegiare alcuni ed emarginare altri. Pertanto, ci limiteremo per il momento ad assegnare i compiti nel registro elettronico e ad indicare qualche link didattico piacevole. Però, credo che possiamo fare di più, e a questo punto ho bisogno di voi. Sarete i veri protagonisti di questo momento. Fate trascorrere ai vostri figli giornate di gioco insieme a voi, non tecnologici, possibilmente, ma preparare insieme dolci, biscotti e pizze, fateli impastare, sporcarsi e divertirsi, ritagliate e incollate immagini di giornali, componete opere divertenti, andate sulla spiaggia e correte insieme a loro. Solo giornate trascorse così, potranno apportare gioia e crescita serena ai vostri figli affinché, da adulti, guardando indietro, possano ricordare questo momento senza trauma, ma soltanto con la tenerezza dell’amore ricevuto. La condivisione di sane esperienze rimarranno impresse nel profondo del loro cuore. Un grande abbraccio, la maestra Francesca”. Molti gli alunni che mandano audio e video agli insegnanti: “Ci mancate tanto, speriamo di vedervi presto”, così la tecnologia aiuta a mantenere contatti e sentirci più vicini. La scuola, anche a distanza, dimostra che la cultura non può fermarsi. La scuola, anche a distanza, insegna a vivere.