di Simona Ansani
Giorni e giorni di attesa per l’attesa della schiusa delle uova di tartarughe rinvenute a Marina di Gioiosa Jonica. Molti gli appassionati e amanti degli animali che hanno seguito insieme ai volontari il periodo che precede l’emozione più grande. Ma nulla di fatto, mentre gli occhi erano tutti puntati sull’area posta sotto osservazione a Marina di Gioisa Jonica, a pochi chilometri di distanza a Siderno, tante tartarughe hanno preso il largo, in una zona dove gli esperti non erano stat normati della presenza delle uova, perché il sito non era stato segnalato, perché nessuno era a conoscenza. Tanti fiochi rosa e celeste dunque per la spiaggia di Siderno, mentre a Marina di Gioiosa ancora nulla. Ma ieri finalmente una comunicazione ufficiale, che ha disatteso le aspettative di tutti. Infatti a seguito di una verifica effettuati dai responsabili del progetto “TartaCare” <<è emerso che, per fattori vari, tra i quali probabilmente anche il tipo di sabbia, eccesso di umidità e scarsità di sole in questi ultimi giorni, il nido è stato attaccato da una pericolosa forma di funghi che visto il perdurare di tempo umido e assenza di sole, avrebbe progressivamente messo in pericolo le residue uova. Per evitare di pregiudicare completamente la schiusa, considerando le previsioni di abbondante piogge durante le prossime ore, i responsabili del progetto hanno deciso di trasferire il nido in una spiaggia con un tipo di sabbia più sicura, sulla quale, in caso di schiusa, i piccoli avranno maggiore probabilità di raggiungere autonomamente il mare. Siamo tutti rammaricati del fatto che non potremo vegliare sulla schiusa come durante le precedenti notti e prepararmi ad assistere la meta, tuttavia se ognuno di noi si trovasse a dover compiere una scelta tra la quasi certezza di una perdita totale di nido custodito e la maggiore probabilità di una schiusa “naturale”, sicuramente, anche se a malincuore, opterebbe per la seconda>>. Scelta intrapresa nel pieno rispetto della schiusa delle uova, per consentire alle neonate di venire al mondo, senza correre alcun rischio di morte delle piccoline e nel frattempo l’attesa continua a crescere.