di Gianluca Albanese
SIDERNO – In Calabria i precari sono più precari che nel resto d’Italia. Sembra emergere questo dalla lettura del piano di stabilizzazione degli oltre 5.000 lavoratori LSU-LPU approvato dalla giunta regionale lo scorso 18 ottobre, e che fa seguito a una convenzione sottoscritta in precedenza col Ministero del Lavoro, in virtù della quale l’incentivo annuo che verrà corrisposto ai 2.316 ex Lsu sarè ripartito, per ogni singolo lavoratore, tra Ministero del Lavoro (€ 9.296,22 cadauno) e Regione Calabria per una quota integrativa di € 3.800,00 per ogni lavoratore.
Diversa la situazione per i lavoratori ex LPU, per i quali il Ministero non ha predisposto alcun contributo e il cui incentivo sarà totalmente a carico della Regione Calabria per un totale di € 13.096,22 per ognuno dei 2.228 lavoratori calabresi.
Oggi alle 14, il presidente della giunta regionale Mario Oliverio riceverà i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per discutere proprio di tematiche legate ai lavoratori precari, ai forestali e alla Legge di Stabilità.
Il segretario nazionale dell’USB Funzione Pubblica Aurelio Monte, però non ci sta. Raggiunto telefonicamente da Lente Locale premette che “Questo piano di stabilizzazione ha un vizio originale, perchè la Regione Calabria non avrebbe mai dovuto accettare di firmare una convenzione col Ministero del Lavoro che riduce a poco più di 21 milioni il contributo ministeriale per i lavoratori precari calabresi, invece dei 50 milioni destinati fino a ora”.
Ma non solo. Secondo Monte: “Quando i lavoratori furono contrattualizzati fecero parte di un unico bacino, mentre ora si è creata una disparità tra ex Lsu ed ex Lpu e se non si faranno le opportune deroghe i Comuni non saranno in grado di stabilizzare i precari, se non nella misura del 10% circa degli aventi diritto. Qui rischiamo – prosegue Monte – di vanificare tutto il lavoro fatto negli ultimi cinque anni per dare un futuro a questi lavoratori”.
Monte aggiunge che “Noi come Usb non siamo stati convocati da Oliverio all’incontro di oggi, eppure, oltre a essere espressione di 32 Rsu alla regione, fummo i soli a muoverci a livello nazionale, lo scorso 10 ottobre, quando manifestammo sotto il ministero del Lavoro e fummo ricevuti da alcuni stretti collaboratori del Ministro Di Maio, che si sono impegnati a convocarci nel giro di due settimane per discutere del precariato nazionale e in particolare di quello calabrese che versa in una situazione più grave di quello delle altre regioni. Non ci resta che attendere la convocazione di Di Maio, mentre non riusciamo a spiegarci il mancato invito alla riunione odierna da parte di Oliverio”.