La personale dell’artista di origini palermitane, curata dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, sarà visitabile gratuitamente fino al prossimo 3 febbraio.
di Redazione
CATANZARO – Una foresta, immersa nel bianco e nella luce, fatta di alberi stilizzati ricavati da scarti industriali è il biglietto da visita con cui “Wakan”, la personale di Giuseppe Spatola, accoglie, da ieri, i visitatori della mostra allestita dall’Accademia di Belle Arti al Museo Marca di Catanzaro.
L’esposizione è stata presentata ieri, martedì 19 dicembre, dall’artista e docente Aba, dal direttore Virgilio Piccari, e da Simona Caramia, docente dell’Accademia e curatrice dell’allestimento, assieme a Franco Russo, che sarà visitabile fino al prossimo 3 febbraio.
«“Wakan” è una parola della lingua degli indiani americani dei Lakota, più conosciuti come Sioux, con cui essi descrivevano ciò che non era spiegabile, ciò che andava oltre la comprensione, qualcosa di misterioso o al di fuori dell’ordinario – ha detto Spatola nell’introduzione alla mostra -. Qualsiasi cosa poteva essere “wakan”: un oggetto, un animale, una divinità, un fenomeno naturale. Nella mostra non troviamo nulla che riguardi gli indiani d’America, ma trovano spazio tutti soggetti “wakan”, cioè straordinari, che hanno a che fare con il mondo delle religioni, del mistero. Credo ci sia bisogno di una riconnessione dell’uomo con la natura, con gli animali e con l’essenza, con la spiritualità, con il divino: ecco perché la mostra ospita soggetti a metà strada tra tutto questo, soggetti che danno forma e sostanza a questo bisogno di riconnessione con tutto ciò che ci circonda». Tra figure umane dalla testa animale, supereroi che consolano divinità e un luogo interamente dedicato ad action figures di alcuni tra i più noti personaggi dei fumetti, Spatola dà vita ad uno spazio in cui si concentrano sogno e realtà, in cui la sensazione di sospensione dal tempo è amplificata dalla luce, dall’uso del bianco per le opere e per gli spazi, dal ritmo cadenzato di campane tibetane e buddhiste sullo sfondo di suoni della natura.