di Antonella Scabellone
REGGIO CALABRIA- La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha confermato in toto la condanna a sette anni di reclusione pronunciata lo scorso 10 dicembre dal Tribunale penale di Locri nei confronti di un uomo, originario del Marocco, e residente a Marina di Gioiosa Jonica, accusato di violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti ai danni della moglie.
La Corte ha accolto in toto le richieste del Procuratore generale e della difesa della parte civile, senza alcun sconto di pena nei riguardi dell’uomo colpevole di aver commesso reati molto gravi oggi contemplati dal Codice rosso.
Piena soddisfazione è stata espressa dall’avv Caterina Origlia, difensore di parte civile, per la quale “i giudici di appello hanno dimostrato sensibilità per le donne vittime di violenze e giusta applicazione della legge in materia” sottolineando che ” questa vicenda poteva avere un epilogo tragico se non fosse stato per l’istinto di sopravvivenza della mia assistita, che ha avuto il coraggio denunciare per salvarsi la vita”.
È stato un processo molto delicato – ha aggiunto l’avv. Origlia anche in qualità di responsabile dello Sportello Antiviolenza presso il Comune di Siderno – perché si è trattato di un caso emblematico di “codice rosso” con tutte le complessità psicologiche che emergono in questi casi. Ritengo che sia necessario proseguire con degli incontri programmatici nelle scuole per formare i giovani e prevenire ogni forma di violenza di genere e rendere consapevoli le vittime sull’importanza della denuncia, perché oggi ci sono strumenti che aiutano e sostengono le persone offese con la massima tutela e riservatezza».