di Antonio Baldari
Un risultato senza alcun dubbio prestigioso, importante, meritato ancorché si potesse ottenere qualcosa in più come il primo posto: parliamo e facciamo riferimento a Badolato, e più nello specifico alla trasmissione televisiva “Kilimingiaro”, relativamente al concorso “Il Borgo dei Borghi” di Rai Tre, che ha dato ancora una volta soddisfazione alla terra di Calabria.
Ed in special modo ai suoi “tesori” che vanno assolutamente valorizzati, sempre e comunque, e non soltanto quando sono gli “altri” a venire da fuori regione a ricordarcelo, per non dire a metterlo in pratica; che il calabrese doc soffra di esterofilia è cosa risaputa, facendone addirittura un vessillo nel momento in cui bisogna menar vanto di questa terra che è stata benedetta da Dio. In tal caso, bisogna dare atto a Badolato ed ai suoi cittadini di avere valorizzato nel tempo e nello spazio il proprio “prodotto” che, se ci si volta indietro e si guarda a poco meno di quaranta anni fa, era pressoché inesistente addirittura avendo chiaramente “posto in vendita” il paese sull’orlo del baratro soprattutto dal punto di vista economico; correva l’anno 1986 e a chi avesse detto all’epoca che oggi Badolato avrebbe avuto questo esito mediatico più di qualcuno gli avrebbe riso in faccia.
Pian pianino, però, Badolato ed i suoi cittadini si sono rimboccati le maniche e si sono rialzati, arrivando sul finire degli anni Novanta, ed esattamente al 1998, con il primo sbarco di migranti sulle proprie coste che ha in un certo senso acceso la lampadina non già del guadagno bensì della vera ed autentica “accoglienza”, che ha fatto sì che il paese credesse in un nuovo capitolo della propria storia. Fino ad arrivare allo scorso anno, precisamente al 14 gennaio 2023, giorno in cui Badolato è entrato a far parte del club esclusivo de “I borghi più belli d’Italia”, una vera e propria élite di cui non si fa parte se non si possiedono determinati requisiti che, evidentemente, Badolato ha e nel caso della sopraccitata trasmissione televisiva Rai sono emersi anche e soprattutto perché ha ricevuto il sostegno da parte di personaggi di elevato spessore che hanno ben inteso la portata della cittadina che stavano sponsorizzando.
Ad ogni buon conto, l’auspicio è che non solo si prosegua sulla strada della valorizzazione di tutti i “tesori di Calabria” che, indubbiamente, sono tantissimi ma che ogni singolo centro calabrese, con tutte le proprie, singolari, qualità e peculiarità voglia e sappia fare come Badolato arrivando ad essere esemplare in tutta la regione, in Italia e nel mondo, sotto il profilo turistico e non solo.