R. & P. nota dell’ex sindaco di Tropea Giovanni Macrì
TROPEA – Tra i tanti risultati straordinari conseguiti con impegno senza precedenti e che deve e dovrà essere tutelato, seguito, riempito di contenuti, di iniziative, di attività e di continua programmazione anche per il futuro, vi è sicuramente quello della Bandiera Blu che, essendo stato il comune già convocato alla cerimonia ufficiale di consegna a Roma della Fondazione FEE Italia, quasi sicuramente possiamo anticipare di aver conquistato, insieme, anche per il 2024 e per la quinta volta dal 2020.
Sono, anche queste e tante altre ancora, le speranze e le preoccupazioni che tutta la comunità di Tropea ha voluto manifestare e chiarire scendendo in piazza la mattina dello scorso mercoledì 30 aprile, con una partecipazione democratica, importante, significativa, unitaria ed alla quale la popolazione cittadina non è mai stata adusa. Confesso di essere rimasto sorpreso da tanta partecipazione, perché Tropea non è mai scesa in piazza con analoghe motivazioni ed a sostegno del governo locale. Credo sia la prima volta per la nostra comunità e posso dire che anche in questo la Città è cambiata. Considero anche questo un lascito di educazione civica prezioso, consolidatosi in questi anni. Ma sono rimasto colpito ed emozionato anche dalla compostezza, dai contenuti di equilibrio preferiti, dalla eterogeneità dei tanti partecipanti (non solo operatori turistici e commerciali, quelli comprensibilmente più preoccupati) e soprattutto, voglio ripeterlo, dai numeri considerevoli fatti registrare da questa iniziativa spontanea auto-convocata per altro in una normale mattinata di lavoro per tutti.
Sono veramente grato a tutti loro ed alla mia città per aver voluto ribadire e condividere, senza divisioni e contrapposizioni, senza polemiche e contestazioni ma a testa alta il senso motivato di riconoscenza all’Amministrazione Comunale per tutto quanto realizzato e costruito insieme in questi sei anni. Non posso non condividere il rischio che tutte le diverse conquiste che stavamo consolidando, perché esse necessitano di tempo per sedimentarsi come effettivo cambio di mentalità, possano oggi evaporare: dalla tenuta dell’ordine pubblico all’abusivismo in tutte le sue forme, dall’ambulantato selvaggio alla cura del territorio, alla violazione diffusa di ogni regola che, come è noto ed unanimemente riconosciuto, rappresentavano purtroppo il pessimo biglietto da visita di una Tropea da Far West nel 2018.
È da quella fotografia di una Tropea in cui dominavano irregolarità, disordine e caos totale dal privato al pubblico, che siamo partiti per costruire progressivamente ma con mano ferma, anche al limite di passare per autoritari ed inflessibili come del resto siamo stati fino alla fine, un percorso di consapevolezza e di cambiamento culturale che richiede necessariamente decenni per diventare abito e costume condiviso dalla cittadinanza e dalla rete commerciale e produttiva.
Il rischio, oggi, è che salti tutto e soprattutto quel prezioso e lento percorso spirituale di fragile adesione alla legalità, al rispetto delle regole ed all’ordine come condizione essenziale di crescita e di sviluppo economico eco-sostenibile per tutti. Un rischio che si sta forse appalesando già in queste ore con l’emersione di fenomeni e atteggiamenti che per sei anni abbiamo tenuto a bada, anche in settori commerciali e produttivi dimostratisi insensibili alla tutela dell’ambiente e delle regole della libertà economica, della concorrenza, del pagamento dei tributi ed in generale della convivenza civile. La straordinaria ed emozionante partecipazione democratica dei giorni scorsi mi convince tuttavia che la Città vuole e saprà essere vigile, collaborando con i commissari che si stanno insediando, affinché Tropea non indietreggi di un millimetro rispetto a tutti i progressi fatti.