di Antonella Scabellone
LOCRI- Rimangono gravi, anche se in leggero miglioramento, le condizioni di salute di Vincenzo Bonfà, il pensionato settant’ottenne di Samo vittima, lo scorso due novembre, di una brutale aggressione nelle campagne di contrada Prato.
L’uomo, che abita nel piccolo centro aspromontano, in via La Verde, è attualmente ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale civile di Locri dopo un delicato intervento chirurgico resosi necessario a causa delle fratture multiple riportate in seguito all’ aggressione.
L’autore del brutale gesto, che per il momento rimane anonimo, avrebbe utilizzato una spranga di ferro per colpire ripetutamente il pensionato fino a provocargli fratture multiple in tutte le parti del corpo. Una sorta di missione punitiva ai danni di una persona conosciuta in paese per la sua vita tranquilla, un lavoratore instancabile, così alcuni lo definiscono, molto dedito alla coltivazione dei suoi terreni e con un passato di maestro elementare alle spalle.
Mentre vige il massimo riserbo sull’esito delle prime indagini da parte dei carabinieri del Comando di Bianco, si fa strada l’ipotesi, nell’immaginario collettivo, che l’attentato potrebbe essere collegato alle proprietà terriere e alle attività agricole di Bonfà in contrada Prato. Il luogo stesso dove i fatti sono accaduti, dove si trovano i terreni del pensionato, farebbe passare come credibile questa ipotesi.Qualche dissapore con qualcuno per questioni terriere può avere determinato il grave fatto di sangue? Su questo e altro indagano i carabinieri che potrebbero a breve avere gli elementi in mano per la soluzione del giallo.