di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Siate liberi di votare l’idea, non le persone. Recuperate la sidernesità perché non ci dobbiamo vergognare di appartenere a questa comunità che ha un passato glorioso e che è sempre stata il faro di tutto il comprensorio». Peppe Caruso, candidato sindaco della lista “Volo” scalda i cuori di una platea folta, che nonostante il clima propizio per il precoce esordio della stagione balneare 2015, ha affollato la sala delle adunanze di palazzo di Città fino all’ora di pranzo.
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Evidentemente, l’idea di una lista di “non allineati” privi di ogni legame con la politica (intesa come legata a sigle di partito) piace a molti, almeno stando alla massiccia partecipazione che si è registrata stamani, in virtù della quale Caruso non ha sfigurato al cospetto dei suoi avversari Fuda e Sgarlato.
Del resto, per attirare il consenso dei delusi dalla politica e di chi, in genere, non si ritiene rappresentato dagli altri due schieramenti, un segnale di diversità bisognava pure darlo. E loro lo hanno dato, cercando – riuscendovi – di trasmettere freschezza, entusiasmo, pulizia e voglia di rinnovamento.
Il tutto sotto la magistrale regia del responsabile della comunicazione Filippo Todaro, che ha moderato l’incontro, nel corso del quale, a parte le conclusioni del candidato sindaco, non c’è stata una scaletta tradizionale, e l’intervento dell’esperto venuto da fuori è stato inserito in mezzo a quelli dei candidati consiglieri.
Ovviamente, l’esperto non poteva essere un politico. Si è trattato, invece, di un docente universitario, ovvero Domenico Britti, membro dell’associazione nazionale “Etica e Salute”, che insegna clinica medica veterinaria all’università “Magna Grecia” di Catanzaro, che ha parlato, tra l’altro, della necessità di valorizzare i prodotti tipici attraverso il riconoscimento della De.Co., anche mediante l’apertura di uno sportello ad hoc in ogni Comune e della esigenza di puntare sulla tutela delle risorse ambientali e dei percorsi eco-sostenibili, a partire da marciapiede e piste ciclopedonali capaci di unire i vari paesi lungo la costa, citando l’esempio della riviera abbruzzese.
Prima di lui, sono intervenuti numerosi candidati consiglieri, e il padre ispiratore della lista, nonché “spin doctor” del candidato sindaco, ovvero Michele Vumbaca, che nel suo lungo e appassionato intervento ha detto, tra l’altro, che «Il presente e il futuro siamo noi; il passato lo sapete benissimo chi è», accennando, altresì, ad alcune priorità programmatiche: «Procediamo – ha detto – all’unificazione di Siderno e Locri e dei paesi piccoli» e, sulla sanità, ha indicato la sua via: «Meglio tre grandi ospedali efficienti in Calabria che tante strutture che non funzionano bene: solo così – ha detto Vumbaca – potremo evitare i viaggi della speranza e portare qui i grandi professionisti che lavorano al centronord».
Tra gli altri interventi, si sono registrati quelli dei candidati consiglieri Franco Staltari che ha puntato sulla necessità di valorizzare cultura (anche quella dell’accoglienza) e ambiente «Perché – ha detto – ci vuole poco a fare somigliare Siderno a Sanremo se ognuno si prende cura dall’aiuola davanti casa», Emma Serafino, che ha accennato alla priorità programmatica di creare una struttura gestionale «Capace – ha detto – di rendere servizi di consulenza sulle leggi e i finanziamenti per l’imprenditoria giovanile» e Rosalba Romeo che, da architetto, ha accennato alla necessità di riorganizzare, una volta eletti, «Il precario ufficio urbanistico del Comune perché – ha detto – chi ha bisogno di un servizio è costretto a lunghe e disumane attese».
Al candidato sindaco sono toccate, come detto, le conclusioni.
«Il mio intervento – ha esordito Caruso – è quasi superfluo, perché sono stati bravi i candidati consiglieri a trasmettere entusiasmo e passione, oltre che le proposte programmatiche. Siamo dediti alla città – ha detto – e siamo stati i primi a svegliarci dal lungo letargo. La precedente classe politica – ha aggiunto – ha grossi demeriti, e la nostra inesperienza, che tanti ci rimproverano, non è un limite, semmai un vantaggio, perché non siamo animali politici e non abbiamo legami con alcuno».
E poi, per chiarire meglio il concetto «Bene pensare alle opere pubbliche, ma purché siano finalizzate a un’idea, a una voglia di rinnovamento culturale. Noi – ha proseguito Caruso – non promettiamo niente agli elettori, se non la buona amministrazione incentrata sulla regola del buon padre di famiglia», quindi, citando Pericle «Giudicateci per quello che faremo».
In conclusione, su domanda del cronista, che ha chiesto se, qualora fosse eletto, Caruso decidesse di fare domanda di adesione a progetti del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, il candidato sindaco ha risposto che «L’Uomo sarà al centro della nostra azione amministrativa e metteremo le politiche sociali al primo posto. In quest’ottica – ha proseguito – certo che aderiremo allo Sprar, perché non apparteniamo alla sottocultura di chi vuole buttare a mare i barconi carichi di gente che fugge da situazioni di fame, guerra e carestia, e la civiltà non può prescindere dall’accoglienza».