di Redazione -foto fonte Ansa
Partito Democratico della Calabria, segretario Nicola Irto
«Mi auguro che al più presto si faccia luce e giustizia sull’assassinio della dottoressa Francesca Romeo a Santa Cristina d’Aspromonte e sul contestuale ferimento del marito, come lei medico». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito Democratico della Calabria, che aggiunge: «A nome di tutto il Pd della Calabria, esprimo sentite condoglianze e piena vicinanza alla famiglia della dottoressa Romeo e all’Ordine dei Medici della provincia reggina». «Davanti all’episodio, la nostra comunità regionale, onesta e operosa, resta unita nella lotta contro la violenza criminale, che – conclude il senatore Irto – non appartiene affatto al popolo calabrese».
Garante della Salute, Anna Maria Stanganelli
«Quanto accaduto a Santa Cristina d’Aspromonte è un fatto di una gravità inaudita che ci lascia attoniti, sul quale ci auguriamo che la Magistratura faccia piena luce al più presto. Già nei mesi scorsi avevo percepito la necessità di accendere i riflettori sull’importanza di tutelare gli operatori sanitari, molto spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali, annunciando di voler costituire l’Ufficio che rappresento parte civile in tutti i procedimenti per aggressione ai danni del personale medico, ma mai avrei immaginato, qualunque siano le cause, di dover intervenire su un fatto di sangue cosi cruento, che coinvolge un medico donna, proprio in prossimità della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Nell’ esprimere i miei sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari della vittima, all’ASP di Reggio Calabria e all’Ordine dei Medici, sono certa che non sarà la mano di biechi criminali a fermare un processo di cambiamento che i calabresi vogliono fortemente e che è già in atto».
Consigliere regionale Domenico Giannetta (FI)
«Orrore e sgomento per l’agghiacciante agguato in cui ha perso la vita la collega Francesca Romeo, guardia medica in servizio a Santa Cristina d’Aspromonte, mentre faceva rientro a casa, insieme al marito, Antonio Napoli, anche lui medico psichiatra in servizio a Palmi, miracolosamente salvo. C’è profondo dolore e incredulità. Ci auguriamo che si faccia più presto luce su questa vicenda, che ha dell’assurdo. Alla famiglia, agli affetti, ai colleghi e alla comunità di S. Anna di Seminara, le più sentite condoglianze».
Consigliere regionale, De Nisi
«Viviamo, ormai, in una società che sta perdendo di vista i basilari valori del vivere civile. Invito le istituzioni e i cittadini ad alzare la voce con fermezza di fronte ad un fatto così terribile. Quanto accaduto alla dottoressa Francesca Romeo è sicuramente una tragedia dalle tante ragioni, ma è anche, la morte di una donna sul lavoro, un medico. E’ morta alla fine del suo turno di lavoro, mentre tornava a casa. Mi auspico che le forze dell’ordine e la magistratura facciano immediata piena luce su di un fatto ignobile «che deve scuotere in maniera incisiva le coscienze di quanti, e in Calabria sono tanti, desiderano alzare le barriere della legalità contro coloro i quali fanno della violenza ad ogni costo la loro ragione di vita, infangando l’immagine di una terra meravigliosa che merita ben altro».
Rosario Sergi, componente della Consulta Salute Mentale dell’ASP di Reggio Calabria, e Sindaco di Platì
«Quanto accaduto è un fatto di una gravità inaudita, l’uccisione di una dottoressa che curava ed assisteva un’intera comunità ci lascia attoniti. Purtroppo assistiamo inermi alle continue aggressioni fisiche e verbali che gli operatori sanitari subiscono quotidianamente, operatori molto spesso lasciati soli ad affrontare il rapporto difficile con l’utenza. Oggi registriamo questo vile attentato alla vita di una Donna, di una lavoratrice di un Medico impegnato in un territorio carente di servizi essenziali. proprio in prossimità della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre ogni anno il 25 novembre. Mi appello agli organi incaricati di dare quanto prima risposte al fine di contrastare e prevenire questi atti di ingiustificabile violenza e di assicurare i responsabili alla giustizia. Da Sindaco e da Componente della consulta Provinciale dell’Asp esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza al Dottor Antonio Napoli e alla sua famiglia».
Il Sindaco metropolitano Falcomatà
«L’agguato a Santa Cristina d’Aspromonte che ha causato la morte della dottoressa Francesca Romeo e il ferimento del marito, ci lascia davvero senza parole. Un episodio di una gravità assoluta, sul quale ci auguriamo che venga fatta piena luce, consegnando alla giustizia i responsabili di tale gesto. La comunità dei medici sempre più esposta a episodi di violenza, deve essere maggiormente tutelata e rispettata per il duro e delicato lavoro che svolge a servizio della comunità. A nome dell’intera comunità metropolitana ci stringiamo attorno al dolore della famiglia».
Presidente della Commissione antindrangheta Pietro Molinaro
«E’ una morte violenta forse inaspettata. Ma su questo faranno sicuramente luce gli inquirenti. Si rimane però attoniti per questa violenza senza senso verso un medico, Francesca Romeo, che ritornava da una guardia medica a Santa Cristina d’Aspromonte dove svolgeva il suo servizio con bontà, etica e professionalità. Ma purtroppo mani assassine si sono accanite con una violenza barbara martoriando il suo corpo. Alla sua famiglia va il mio cordoglio così come ai tanti medici che, al servizio delle persone, svolgono un servizio encomiabile e di prima assistenza sanitaria, molto spesso in condizioni difficili, anche nei posti più remoti con scarse misure di sicurezza».
CISL MEDICI
E’ nello sconforto totale che viene accolta la notizia del tragico agguato teso a due Medici, due coniugi, che rientravano dalla postazione di Guardia Medica di Santa Cristina, dove la Dr.ssa Francesca Romeo aveva svolto il proprio turno di notte.
Purtroppo nulla da fare per lei e si spera che il marito, Dr Antonio Napoli, che è rimasto ferito, si riprenda al più presto.
Grave è il fatto in sè ma ancor di più se fosse legato alla sfera professionale. Purtroppo la Categoria è sempre più esposta a rischi del genere e l’idea che qualcuno possa violare ciò che il Medico rappresenta per la sicurezza e la salute della Comunità, deve far riflettere sulla condizione di degrado morale in cui si trova a operare il personale sanitario in tutta la Calabria.
Non è solo un agguato a due Professionisti. Per il ruolo rivestito e l’essenzialità del servizio assicurato dalle Figure Sanitarie in tutto il Paese, questo ignobile gesto può definirsi un agguato a tutta la Comunità che in essi trovava soluzioni ai problemi di salute, una minaccia a tutti i Colleghi che continueranno nello sgomento ad assicurare, in posti isolati, angusti, esposti alle intemperanze di chiunque, la preziosa ed indispensabile opera di tutela del bene più prezioso, quel bene che viene assurdamente “strappato” alla Dr.ssa Romeo che dopo anni di lavoro dedicati agli altri, stava per mettersi in quiescenza.
La CISL Funzione Pubblica reggina e calabrese e la CISL Medici reggina si augurano che gli organi inquirenti giungano prestissimo alla verità, assicurando pene severe per i responsabili. Tutti hanno bisogno di capire cosa possa aver mosso un tale crimine nei confronti di Persone miti e riservate come i due coniugi.
I Segretari delle Categorie della CISL del pubblico impiego e dei Medici, Luciana Giordano, Enzo Sera, Pino Rubino e Giovanni Calogero si stringono alle famiglie condividendo il loro dolore, ai colleghi, a tutto l’Ordine dei Medici Provinciale e alla Comunità che attonita subisce un colpo mortale, un attentato a tutto ciò che rappresentava la tutela dei bisogni salute ma anche un modello di famiglia che in un attimo viene ignobilmente distrutta.